La denatalità sotto i riflettori: quando fare figli diventa un dibattito culturale


La denatalità sotto i riflettori: quando fare figli diventa un dibattito culturale

Un tema scottante che divide l'opinione pubblica

Che il calo delle nascite sia un problema reale, questo ormai lo sanno anche i sassi. Ma che sia diventato anche un terreno di battaglia culturale, questo forse è meno scontato. La Fondazione Mario Del Monte di Modena ha deciso di affrontare la questione con il piglio di chi non si accontenta delle solite ricette preconfezionate, organizzando per venerdì 7 novembre alle ore 17.30 un incontro che promette di far discutere.

Dove si decide il futuro demografico (almeno teoricamente)

L'appuntamento è fissato presso la sala conferenze "Renata Bergonzoni" della Casa delle Donne nel Parco di Villa Ombrosa (Strada Vaciglio Nord 6, Modena). Un luogo non casuale, verrebbe da dire, per parlare di un tema che riguarda principalmente le scelte delle donne, anche se - come vedremo - il discorso è molto più complesso. A dare il via ai lavori sarà Stefania Vecchi, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, mentre la presidenza spetterà a Roberto Guerzoni. Il cuore scientifico dell'incontro sarà la presentazione della ricerca affidata a Laura Fruggeri, direttrice del Centro di Terapia Familiare di Bologna.

Un parterre di tutto rispetto per un tema spinoso

Non si può dire che la Fondazione abbia badato a spese per quanto riguarda la qualità degli interventi. Dopo la presentazione della ricerca, prenderanno la parola Vittorina Maestroni del Centro Documentazione Donna, la demografa e scrittrice Alessandra Minello dell'Università di Padova - autrice del celebre "Non è un Paese per madri" pubblicato da Laterza nel 2022 - e la giornalista Elena Bellei dell'associazione Blu Bramante. A tirare le conclusioni ci penserà il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, che dovrà fare i conti con le implicazioni pratiche di tutto il discorso.

Oltre i bonus: ripensare la maternità come scelta

La Stefania Vecchi non le manda a dire quando spiega la filosofia dell'iniziativa: "La maternità non è né un destino né un dovere, ma dovrebbe essere una scelta". Una frase che può sembrare scontata, ma che nasconde una critica nemmeno troppo velata alle politiche governative attuali. "Si tratta di misure che rischiano di riproporre un'immagine della donna come 'fattrice', quasi premiata per la sua produttività", aggiunge con una punta di sarcasmo che non guasta mai quando si affrontano temi così delicati. L'obiettivo dichiarato è analizzare "le trasformazioni culturali che, oggi, possono condurre alla rinuncia o alla non scelta di avere figli". Insomma, non si tratta di convincere nessuno a fare più figli, ma di capire perché sempre meno persone li fanno.

La solitudine delle famiglie in una società che "ha bisogno" di bambini

Laura Fruggeri mette il dito nella piaga con la consueta precisione degli addetti ai lavori: "Quando si parla di denatalità si tende a sottolineare quanto la comunità abbia bisogno di nuove generazioni che ne garantiscano la continuità. Tuttavia, il riferimento alla comunità spesso si ferma qui". Il paradosso è servito: tutti vogliono più bambini, ma quando si tratta di assumersi la responsabilità di farli crescere, improvvisamente la questione diventa "privata". La psicoterapeuta bolognese non usa mezzi termini nel denunciare "una iper-responsabilizzazione delle donne e delle coppie vissuta troppo spesso in solitudine". La sua proposta? Costruire una vera "comunità educante" che non si limiti a fornire risorse strutturali, ma offra anche quelle "psicologiche, sociali e culturali necessarie per mettere al mondo figli e farli crescere". L'obiettivo finale è ambizioso: "Solo così potremo costruire una società in cui decidere di avere un figlio non appaia come una scelta eroica, ma come un diritto sostenuto e condiviso".

Il lavoro che (ancora) non ama le madri

Vittorina Maestroni del Centro Documentazione Donna evidenzia l'altro lato del problema: la contraddizione tra le "spinte pro-nataliste che colpevolizzano le donne che non fanno figli" e "le resistenze che il mondo del lavoro continua ad avere nei confronti delle donne con madre in generale dei genitori". Una situazione kafkiana in cui le donne vengono contemporaneamente esortate a fare figli e penalizzate quando li fanno.

Una ricerca che parte dal basso

L'incontro non nasce dal nulla, ma si inserisce in un percorso di riflessione avviato nel 2022 e proseguito nel 2023 con la presentazione della ricerca "Denatalità a Modena. Un approccio integrato tra cultura, economia e servizi". Lo studio, realizzato dalla Fondazione Mario Del Monte, ha coinvolto oltre 400 cittadini di età compresa tra i 25 e i 45 anni attraverso interviste e focus group che hanno dato voce direttamente ai protagonisti delle scelte riproduttive.

Informazioni pratiche

Data e ora: Venerdì 7 novembre, ore 17.30 Luogo: Sala conferenze "Renata Bergonzoni", Casa delle Donne, Parco di Villa Ombrosa, Strada Vaciglio Nord 6, Modena Ingresso: Le informazioni sui costi non sono specificate, ma trattandosi di un incontro pubblico promosso da una fondazione, è probabile che l'accesso sia libero Un appuntamento da non perdere per chi vuole capire qualcosa di più su una delle questioni più dibattute del nostro tempo, affrontata finalmente senza i soliti luoghi comuni.
Visualizza le fonti dell'articolo


🏛️

Assistente Ombra

Online