La fuga senza fine: cercato per 19 anni, fino al 2044


La fuga senza fine: cercato per 19 anni, fino al 2044

Una storia che sembra uscita da un romanzo di Gabriel García Márquez, quella che ha per protagonista un giovane colombiano di 29 anni, sparito nel nulla dopo aver picchiato e rapinato cinque ragazzi di Correggio fuori dalla discoteca Oltrecafè di Soliera. Il giudice ha stabilito che le ricerche dovranno continuare fino al 2044: un inseguimento giudiziario che durerà diciannove anni, quando l'uomo avrà quarantaquattro anni e forse i capelli grigi. È una di quelle storie che fanno riflettere sui tempi della giustizia italiana, dove un giovane può sparire come un fantasma e rimanere tale per decenni. Il 30 giugno 2019, fuori dal locale di Soliera, cinque ragazzi stavano aspettando il taxi per tornare a casa quando si sono trovati coinvolti in quella che sembrava una scena da Far West. Prima l'approccio cordiale - "scusa, hai una cartina per rollare una sigaretta?" - poi l'agguato vero e proprio con calci, pugni e rapina. I quattro aggressori - un italiano, un polacco, un kosovaro e il colombiano che oggi è latitante - tutti residenti nella nostra zona, si sono accaniti contro i malcapitati correggesi. Il bilancio è stato pesante: mandibola rotta, naso fratturato, trauma cranico grave e contusioni varie. Come se non bastasse, si sono portati via anche 200 euro in contanti e due telefoni cellulari. Le indagini dei Carabinieri di Soliera sono state efficaci: grazie alle testimonianze e alle riprese video della zona, tutti e quattro i responsabili sono stati identificati. Ma qui inizia il paradosso tutto italiano. Due si sono pentiti, hanno scelto il rito abbreviato, hanno risarcito le vittime e se la sono cavata con 20 mesi di carcere con pena sospesa. Un terzo è stato rinviato a giudizio per la via ordinaria. Il quarto, il colombiano che all'epoca viveva a Carpi, è diventato invece il protagonista involontario di questa tragicomica fuga senza fine. Sparito subito dopo i fatti del 2019, è riapparso brevemente nella primavera del 2024, sempre nella nostra città, ma un vizio di notifica ha fatto saltare il processo. E lui? Si è volatilizzato di nuovo, lasciando il suo avvocato d'ufficio Paolo Campani a parlare con il vento. Così ieri, martedì 28 ottobre, il giudice per l'udienza preliminare ha dovuto prendere una decisione da fantascienza giudiziaria: ricerche a oltranza fino al giugno 2044. Nel frattempo, il procedimento rimarrà sospeso per evitare che il tempo faccia il suo corso e la prescrizione cancelli tutto. C'è qualcosa di surreale in questa storia. Un uomo che scapperà per diciannove anni da una rissa di quando aveva ventitré anni. Quando lo troveranno - se lo troveranno - sarà un quarantaquattrenne chiamato a rispondere di botte date quando Barack Obama era ancora presidente degli Stati Uniti e Matteo Salvini non aveva ancora scoperto TikTok. Intanto a Carpi, dove il fuggitivo ha vissuto, qualcuno forse si ricorda ancora di quel giovane colombiano che un giorno è sparito senza dire niente a nessuno. Chissà se sa che la giustizia italiana lo aspetterà pazientemente per quasi due decenni, come una fidanzata che non si arrende mai. La vicenda solleva interrogativi non da poco sui tempi e sui modi della giustizia. Mentre i suoi complici hanno già scontato la loro pena e probabilmente hanno voltato pagina, lui continua a vivere nell'ombra di una fuga che forse gli pesa più della condanna che lo aspetta.

Visualizza le fonti dell'articolo