È il momento più difficile per una comunità, quando deve dire addio a chi ha ancora tutto da vivere. Bruno Salzano, appena trentasei anni, se n'è andato lasciando dietro di sé una moglie, tre bambini e un vuoto che risuona nelle strade di Carpi come un dolore che accomuna tutti. Il funerale ha riempito la chiesa. Volti commossi, lacrime trattenute, mani che si stringono in un abbraccio collettivo. Erano arrivati da lontano, colleghi, amici, parenti, tutti uniti dal ricordo di un uomo che aveva saputo farsi voler bene. Bruno era uno di quelli che lasciano il segno, non per chissà quale gesto eclatante, ma per la quotidiana umanità con cui aveva attraversato la vita. Per anni aveva lavorato alla Goldoni, l'azienda di via Nuova Ponente che produce trattori e macchine agricole. Aveva vissuto anche i momenti di incertezza quando l'azienda era passata nelle mani della belga Keestrack, ma era rimasto fedele al suo posto di lavoro con quella testardaggine emiliana che sa resistere alle tempeste. Poi aveva trovato impiego alla Gb Ricambi e negli ultimi tempi si era messo in proprio, aprendo una piccola azienda artigianale. Il sogno dell'indipendenza, iniziato da pochi mesi. Renato Salzano, il papà, ha voluto ringraziare pubblicamente chi ha tentato l'impossibile per salvare il figlio. «Il personale della Rianimazione dell'ospedale di Carpi ha avuto grande tatto nei nostri confronti», ha detto con la dignità di chi sa che certe battaglie si perdono nonostante tutto l'amore del mondo. Parole che pesano, pronunciate da chi conosce bene l'ambiente sanitario essendo assistente amministrativo dell'Ausl. «Hanno saputo trasmetterci grande vicinanza in questo momento tragico», ha aggiunto, riconoscendo quell'umanità che si aggiunge alla professionalità e che in momenti come questi diventa più preziosa di ogni medicina. I colleghi della Goldoni non hanno dimenticato. Erano lì, al funerale, a testimoniare che Bruno era "molto ben voluto", come ha sottolineato il padre. Perché ci sono persone che nel lavoro non portano solo le braccia, ma anche il cuore, e quando se ne vanno lasciano un silenzio che nessuna macchina può riempire. La famiglia ha chiesto di non dimenticare. «Sappi che cercheremo di fare il nostro meglio per i tuoi bimbi e tua moglie, tu però da lassù mettici sulla retta via. Ti amiamo», hanno scritto i parenti più stretti. Parole che sanno di promessa solenne, del tipo che si mantiene per tutta la vita. Renato ha in mente di organizzare una messa tra un mese, per ricordare Bruno quando il dolore si sarà depositato e resterà solo l'amore. Perché è così che vanno le cose dalle nostre parti: si piange insieme, si ricorda insieme, si va avanti insieme. È la forza di una comunità che sa che nessuno dovrebbe rimanere solo davanti al mistero della vita che finisce troppo presto. Trentasei anni. Tre figli. Una moglie. Un padre che deve imparare a vivere senza chiamarlo "figlio". Carpi si stringe attorno a questa famiglia, come fa sempre quando il destino mostra il suo volto più crudele.
La giovane vita spezzata di Bruno Salzano, quando il destino non conosce età