La guerra delle note al Vecchi-Tonelli


La guerra delle note al Vecchi-Tonelli
Una tempesta musicale si è abbattuta sul Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena e Carpi, dove un gruppo di allievi dei corsi di base si è scontrato frontalmente con il direttore Giuseppe Fausto Modugno. Al centro della disputa, un limite di età che ha fatto suonare decisamente stonata la melodia della convivenza accademica.

L'espulsione che non ti aspetti

La vicenda ha dell'incredibile: un gruppo di "musicisti dilettanti" - così si definiscono con un pizzico di autoironia - si è visto recapitare via email una comunicazione che sa tanto di fulmine a ciel sereno. Dopo aver regolarmente pagato l'iscrizione per il nuovo anno accademico, questi studenti si sono ritrovati espulsi per aver superato il nuovo limite di età fissato a 25 anni. Il bello è che questo limite non esisteva quando si erano iscritti anni fa, ed è stato introdotto lo scorso aprile senza alcun preavviso. Una sorta di "sorpresa musicale" che però non ha fatto ridere nessuno degli interessati.

La protesta cade nel silenzio

Il 30 ottobre gli studenti hanno avanzato una protesta formale alla direzione, ma come spesso accade nelle migliori tradizioni burocratiche, il silenzio è stato l'unica risposta ottenuta. Un silenzio che ha fatto il paio con quello che dovrebbe regnare durante un concerto, ma decisamente meno gradito quando si tratta di diritti e chiarimenti.

La replica dall'Australia: parole di fuoco

Ma il direttore Modugno, pur trovandosi momentaneamente in Australia, non ha avuto alcuna esitazione nel rispondere alle polemiche. Le sue parole sono state taglienti come una lama: ha parlato di "docente che soffia sul fuoco" e di "due sessantacinquenni e altri giovanotti attempatissimi" che da anni "sfruttano le risorse che questo paese dovrebbe dedicare ai giovani". Una posizione netta, senza mezzi termini, in cui il direttore rivendica con forza la scelta del Conservatorio di fissare finalmente un limite di età per i corsi di avviamento alla musica, concepiti - dice - per "indirizzare alla musica giovani in età scolare".

Tra diritti acquisiti e risorse pubbliche

La questione tocca un nervo scoperto del nostro sistema formativo: da una parte ci sono persone che hanno iniziato un percorso musicale quando non c'erano limiti di età, dall'altra l'esigenza di destinare le risorse pubbliche principalmente ai giovani. Modugno non fa sconti e conclude la sua replica con una dichiarazione che sa di sfida: si dice disponibile a un confronto in sede legale qualora vengano presentati ricorsi. Una partita che potrebbe trasformare le aule del Conservatorio in un'arena giuridica, dove a suonare non saranno violini e pianoforti ma codici e sentenze.

Una melodia tutta da scrivere

Resta da vedere come si evolverà questa vicenda che ha messo in evidenza le contraddizioni di un sistema che cambia le regole del gioco a partita iniziata. Da un lato le ragioni della sostenibilità e della destinazione delle risorse pubbliche, dall'altro quelle di chi si sente tradito da un'istituzione di cui si fidava. Il Conservatorio Vecchi-Tonelli, che giusto quest'anno ha inaugurato la rassegna "I Mercoledì del Conservatorio" per aprire le porte alla cittadinanza, si ritrova ora al centro di una polemica che rischia di stonare con l'immagine di apertura che voleva promuovere. Una storia tutta carpigiana, dove la musica diventa pretesto per riflettere su come cambia la società e su quanto sia difficile trovare l'armonia giusta tra diritti individuali e interesse collettivo.
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