Una battaglia che si vince con il vaccino
C'è una battaglia silenziosa che si combatte ogni giorno negli ambulatori dell'
AUSL di Modena, e i numeri del 2024 ci raccontano una storia di speranza e responsabilità. Parliamo della prevenzione del tumore al collo dell'utero, una malattia che ancora oggi colpisce troppo spesso le nostre donne, ma che può essere sconfitta con gli strumenti giusti. La
Giornata internazionale per l'eliminazione del tumore della cervice uterina, promossa dall'
Organizzazione Mondiale della Sanità il 17 novembre, ci ricorda che questa non è solo una questione medica, ma una sfida che riguarda tutta la comunità. E i dati della nostra provincia ci dimostrano che, quando ci si impegna seriamente, i risultati arrivano.
I giovani protagonisti della prevenzione
Nell'anno appena trascorso, l'
AUSL di Modena ha raggiunto un traguardo significativo: l'
83% dei ragazzi e delle ragazze che hanno compiuto 11 anni nel 2024 ha ricevuto il vaccino contro il
Papillomavirus HPV. Un risultato che fa riflettere, soprattutto perché dimostra come i genitori del nostro territorio abbiano capito l'importanza di proteggere i propri figli. Il sistema è semplice ed efficace: una lettera arriva a casa, seguita da un promemoria sul cellulare. Due dosi a distanza di sei mesi e la protezione è garantita. Non c'è scusa per non farlo, visto che è tutto gratuito e organizzato dalle
Pediatrie di comunità.
Le venticinquenni e una scelta consapevole
Ancora più interessante è il dato sulle giovani donne nate nel 1999, quelle che oggi hanno 25 anni. Su
3.600 invitate, ben
2.600 hanno scelto di vaccinarsi, raggiungendo una copertura del
73%. Un numero che parla di consapevolezza e responsabilità verso la propria salute, ma che ci dice anche che c'è ancora strada da fare per convincere quella fetta di popolazione che rimane indecisa.
Lo screening: l'altro pilastro della prevenzione
Ma il vaccino è solo una parte della storia. L'altra si chiama screening, e qui la
provincia di Modena può vantare il
secondo posto in regione con un'adesione del
74% delle donne invitate. Nel 2024,
48.000 donne hanno ricevuto l'invito per il
Pap Test o l'
HPV test, esami veloci e non dolorosi che possono letteralmente salvare la vita. I numeri sono eloquenti: grazie ai controlli sono state diagnosticate
164 lesioni di alto grado, quelle che richiedono un intervento immediato perché potrebbero trasformarsi in tumori maligni. Ogni diagnosi precoce è una vita salvata, una famiglia che non dovrà affrontare il dramma di una malattia avanzata.
Una rete di protezione che funziona
Dal 2023, la
Regione Emilia-Romagna ha introdotto una novità intelligente: le ragazze vaccinate prima dei 15 anni vengono chiamate per il primo
Pap Test solo a 30 anni, invece che a 25. Questo perché il vaccino riduce talmente tanto il rischio di contrarre il virus che si può aspettare di più senza correre pericoli. È la dimostrazione che quando si costruisce un sistema di prevenzione serio e coordinato, ogni pezzo si incastra perfettamente con gli altri. Non è solo medicina, è organizzazione sociale al servizio della salute pubblica.
Il 2025: nuovi obiettivi, stesso impegno
L'
AUSL di Modena non si ferma. Dal novembre scorso è partita la campagna per le donne nate nel 2000, mai vaccinate prima, mentre continua l'invito per tutti i ragazzi che compiono 11 anni. L'obiettivo è chiaro: raggiungere quella percentuale di copertura vaccinale che può davvero fare la differenza nella lotta contro questo tumore. Perché alla fine, dietro ogni statistica ci sono volti, storie, famiglie. E sapere che nella nostra provincia si sta lavorando così bene per proteggere la salute delle nostre donne è motivo di orgoglio per tutta la comunità. La prevenzione non è mai stata così accessibile e organizzata: ora tocca a noi cittadini non sprecare questa opportunità.