La memoria di Srebrenica arriva a Carpi: un documentario racconta la storia attraverso i diari di un padre


La memoria di Srebrenica arriva a Carpi: un documentario racconta la storia attraverso i diari di un padre
La rassegna "Balcanica" porta all'Auditorium Loria un'importante testimonianza sulla tragedia di Srebrenica. Venerdì 14 novembre alle 20.30 sarà proiettato "I diari di mio padre", il documentario del regista Ado Hasanović che ha conquistato il pubblico internazionale con la sua intensa narrazione familiare.

Un padre, una videocamera e la memoria del genocidio

Nell'agosto del 1993, Bekir Hasanović scambia una moneta d'oro per una videocamera con cui inizia a documentare la vita quotidiana a Srebrenica. Quelle immagini, insieme alle pagine dei suoi diari, diventano il punto di partenza per un viaggio nella memoria che il figlio Ado intraprende insieme alla madre Fatima. Il documentario, prodotto da Palomar nel 2024, non è solo una ricostruzione storica, ma un'indagine intima su come un uomo sia riuscito a sopravvivere alla Marcia della Morte e al genocidio che ha sconvolto la Bosnia nel luglio del 1995.

Riconoscimenti internazionali per una storia universale

Il lavoro di Ado Hasanović ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello internazionale. Dopo la prima mondiale al Festival Visions du Réel 2024, il documentario ha conquistato il Premio del pubblico al Bosnian-Herzegovinan Film Festival di New York e il Premio Cinema Warrior al Trieste Film Festival. Un ulteriore conferma del valore dell'opera è arrivata dal Sarajevo Film Festival 2024, che ha premiato "I diari di mio padre" come miglior documentario.

L'iniziativa carpigiana nel trentennale della tragedia

L'appuntamento si inserisce nella rassegna "Balcanica. Voci e storie dal cuore dell'Europa", promossa dalla Biblioteca Loria in collaborazione con la Fondazione di Fossoli e il Comitato PacificAzioni in occasione del trentennale della strage di Srebrenica. Dopo la proiezione, Ado Hasanović dialogherà con Nicola Galli del Comitato PacificAzioni, offrendo al pubblico carpigiano l'opportunità di approfondire le tematiche del documentario e il processo creativo che ha portato alla sua realizzazione.

Il gran finale con il violinista di Sarajevo

La rassegna si concluderà sabato 22 novembre alle 17.30 con un appuntamento particolarmente significativo per la città: l'incontro con Mario Šehtl, il violinista di Sarajevo diventato carpigiano di adozione, che presenterà "Il racconto di un violino".

Il contesto storico che non deve essere dimenticato

La disgregazione della Jugoslavia tra il 1992 e il 1995 ha trascinato Croazia e Bosnia-Erzegovina in un conflitto che ha coinvolto serbi, croati e musulmani. Nel luglio del 1995, più di ottomila cittadini bosniaco-musulmani furono trucidati a Srebrenica dalle truppe serbo-bosniache di Ratko Mladić, nonostante la cittadina fosse stata dichiarata dall'Onu "zona protetta". L'ingresso alla proiezione è libero, confermando l'impegno delle istituzioni carpigiane nel mantenere viva la memoria e nel promuovere la riflessione su eventi che hanno segnato profondamente la storia europea recente.
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