L'arte dell'esilio trova casa a Modena: in mostra le emozioni di Taysir Batniji


L'arte dell'esilio trova casa a Modena: in mostra le emozioni di Taysir Batniji
La Palazzina dei Giardini Ducali di Modena si prepara ad accogliere uno degli eventi culturali più significativi dell'autunno. Dal 21 novembre fino al 15 febbraio 2026, Fondazione Ago Modena presenta "Abitare il tempo", la prima retrospettiva italiana dedicata a Taysir Batniji, uno dei nomi più importanti della diaspora artistica palestinese contemporanea.

Un artista tra due mondi

Taysir Batniji ha una storia che parla dritto al cuore: nato a Gaza nel 1966, pochi mesi prima dell'invasione israeliana dei Territori palestinesi, la sua vita è diventata una continua ricerca di equilibrio tra appartenenza e distacco, memoria e presente. Dopo aver studiato arte all'Università Al-Najah di Nablus, nel 1994 ha ottenuto una borsa di studio per l'Accademia di Belle Arti di Bourges, in Francia, dove si è diplomato nel 1997. Per anni ha vissuto tra Francia e Palestina, fino a quando il blocco dei confini della Striscia di Gaza da parte di Israele ha reso quasi impossibile il ritorno nella sua terra d'origine. Un esilio che gli eventi attuali hanno reso ancora più drammatico, ma che paradossalmente ha alimentato la sua poetica artistica.

La mostra che racconta l'universale attraverso il personale

Daniele De Luigi, curatore dell'esposizione, ha saputo creare un percorso che abbraccia più di vent'anni di carriera artistica. Fotografie, video, opere su carta, sculture e installazioni si alternano in un dialogo costante tra presenza e assenza, visibilità e invisibilità. "Mentre la brutalità della Storia si estende senza limiti e ci lascia sgomenti", spiega De Luigi, "l'opera di Batniji è un anelito a non far scomparire la realtà dell'identità, della memoria, dei legami e di tutto ciò che ci rende umani." L'artista palestinese trasforma la sua vicenda personale in uno sguardo universale, facendo emergere dall'attualità temi che toccano tutti noi. Le sue opere, spesso venate di impermanenza e fragilità, offrono un punto di vista poetico ma mai consolatorio sulla condizione umana contemporanea.

Un riconoscimento internazionale che arriva a Modena

Taysir Batniji non è certo un nome nuovo nel panorama artistico internazionale. Attivo nella scena palestinese dagli anni Novanta, dal 2002 ha moltiplicato la sua partecipazione a mostre e residenze in tutto il mondo. Ha esposto alle Biennali di Venezia, Berlino e Sharjah, al Centre Pompidou e al Jeu de Paume di Parigi, ai Rencontres d'Arles, all'Aperture Foundation di New York, al MAXXI di Roma. Nel 2012 ha ricevuto l'Abraaj Group Art Prize, e nel 2017 ha beneficiato del programma di residenza "Immersion", sostenuto dalla Hermes Foundation. Le sue opere sono conservate in collezioni prestigiose, dal Centre Pompidou al V&A Museum di Londra, fino al Queensland Art Gallery in Australia.

Informazioni pratiche per non perdere l'occasione

La mostra "Abitare il tempo" sarà visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19. Nel weekend e nei giorni festivi, orario continuato dalle 11 alle 19. Biglietti: 10 euro (ridotto 5 euro), con agevolazione per i residenti in provincia di Modena (7 euro). Come da tradizione della Fondazione Ago, ingresso libero per tutti la prima domenica del mese e per i residenti ogni mercoledì. Le visite guidate si tengono ogni sabato alle 16, su prenotazione ma senza costi aggiuntivi - un'opportunità da non perdere per approfondire la comprensione di opere così dense di significato. Una mostra che arriva al momento giusto, quando il dibattito sulla condizione palestinese è più che mai al centro dell'attenzione mondiale. Modena si conferma ancora una volta città capace di ospitare arte di qualità, offrendo ai suoi cittadini l'opportunità di incontrare la grande arte contemporanea senza dover viaggiare nelle metropoli. Per informazioni: www.agomodena.it.
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