Le campane di Concordia tornano a suonare dopo tredici anni di silenzio


Le campane di Concordia tornano a suonare dopo tredici anni di silenzio
Era domenica 2 novembre, alle 15.45 in punto. Una data che segna la fine di un capitolo doloroso e l'inizio di una nuova pagina per Concordia sulla Secchia. Dopo tredici lunghi anni dal terremoto del 2012, le campane della chiesa parrocchiale hanno finalmente ripreso a risuonare dalla torre campanaria restaurata, come un richiamo che attraversa il tempo e unisce passato e futuro.

Il momento della rinascita

Non poteva esserci occasione migliore della Fiera d'Ognissanti per celebrare questo ritorno alla normalità. Ma la pioggia battente, che ha accompagnato tutto il pomeriggio, non ha scoraggiato i cittadini di Concordia. Anzi, ha reso ancora più emozionante il momento quando monsignor Erio Castellucci ha impartito la benedizione con il suo proverbiale sorriso: "Di acqua ce n'è già tanta", ha commentato il vescovo, strappando un sorriso a tutti i presenti nonostante le gocce che scendevano copiose dal cielo.

Una cerimonia partecipata

Al fianco del vescovo c'erano don Andrea Kielbasa, parroco, e don Amal Chirayil, vicario parrocchiale, insieme alla sindaca Marika Menozzi e al consigliere comunale Paolo Negro. Presenti anche l'architetto Sandra Losi, direttore dell'Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare, i tecnici che hanno seguito i lavori, le autorità militari, la Protezione civile e tutte le realtà del volontariato locale. Ma il momento più suggestivo è arrivato quando, dall'alto della cella campanaria, i membri dell'Unione Campanari Modenesi hanno fatto risuonare manualmente le cinque campane ricollocate nella loro sede originaria. Un suono che mancava da troppo tempo e che ha riempito di emozione il cuore di tutti i concordiesi.

L'oratorio dello Spino ritrova la sua dignità

Non solo il campanile: anche l'oratorio della Madonna dello Spino è tornato a splendere dopo il restauro. Questo piccolo edificio, caro alla tradizione locale, custodisce un'antica formella raffigurante la Madonna Assunta della Cattedrale di Carpi, un legame tangibile con il nostro territorio carpigiano che attraversa i secoli. La tradizione vuole che in questo oratorio si reciti il Rosario tutte le sere durante il mese di maggio, una consuetudine che ora può riprendere in un luogo finalmente restituito alla sua bellezza originaria.

Ferite che si rimarginano

Il terremoto del maggio 2012 ha lasciato segni profondi in tutto il territorio dell'Emilia, ma Concordia sulla Secchia è stata particolarmente colpita. Il centro storico, con la sua caratteristica Via Pace e i famosi portici, ha subito danni gravissimi. La stessa chiesa parrocchiale, risalente al 1599 ma ricostruita nel 1718 dopo l'incendio del 1704, aveva visto crollare parte delle sue strutture. Ora, con il restauro del campanile e dell'oratorio, la comunità di Concordia può guardare al futuro con maggiore serenità. Sono piccoli ma significativi passi verso la completa rinascita di un paese che non si è mai arreso davanti alle avversità.

Un segnale per tutto il territorio

La cerimonia di domenica non è stata solo una festa per Concordia, ma un segnale di speranza per tutto il nostro territorio. Dimostra che, con pazienza, determinazione e il sostegno delle istituzioni, è possibile ricostruire non solo gli edifici, ma anche il senso di comunità che il sisma aveva temporaneamente spezzato. Le campane che tornano a suonare sono molto più di un restauro architettonico: sono la voce di una comunità che ritrova la sua identità, il suo ritmo, la sua capacità di guardare avanti senza dimenticare da dove viene.
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