Le storie che educano: a Carpi rivive Laura Orvieto, la maestra che incantava con i racconti


Le storie che educano: a Carpi rivive Laura Orvieto, la maestra che incantava con i racconti

C'era una volta una signora che sapeva trasformare le antiche leggende greche in avventure così avvincenti da conquistare migliaia di bambini. Non è l'inizio di una favola, ma la storia vera di Laura Orvieto, scrittrice dimenticata dai più ma che merita di essere riscoperta. E Carpi le dedica una mostra che sa di risarcimento culturale. Da domenica 14 settembre, nell'ex Sinagoga settecentesca della nostra città, prende vita "Insegnare narrando storie. Laura Orvieto e il suo mondo", un'esposizione che ci restituisce il ritratto di una donna straordinaria, vissuta tra il 1876 e il 1953, che fece dell'arte del raccontare la sua missione educativa. Caterina Del Vivo, curatrice proveniente dal Gabinetto Vieusseux di Firenze, ha orchestrato un percorso che intreccia biografia e letteratura con la maestria di chi sa che dietro ogni grande storia c'è sempre una grande vita. La Fondazione Fossoli e il Museo Ebraico di Bologna, insieme al Comune, hanno voluto questa iniziativa in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, dimostrando ancora una volta come Carpi sappia valorizzare le proprie radici culturali. Laura Orvieto nacque in una famiglia della borghesia ebraica milanese, ma fu a Firenze che la sua stella brillò davvero, dopo il matrimonio con Angiolo Orvieto, poeta e fondatore della rivista "Il Marzocco". Qui strinse amicizie illustri con Eleonora Duse e Amelia Rosselli, qui sviluppò quel talento narrativo che l'avrebbe resa celebre. Il suo capolavoro, "Storie della Storia del Mondo", pubblicato tra il 1911 e il 1938, vendette la bellezza di settantamila copie e venne tradotto in diverse lingue. Un successo che oggi farebbe invidia a molti bestseller, ottenuto raccontando ai bambini le gesta degli eroi troiani con una semplicità e una passione che rendevano Achille e Ettore personaggi familiari come i compagni di gioco. La mostra, visitabile gratuitamente tutte le domeniche fino al 2 novembre (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19), svela questo universo attraverso fotografie, lettere, documenti originali e le copertine dei suoi libri. Particolarmente toccanti le immagini dei figli Leo e Lia, immortalati nella loro quotidianità di bambini di inizio Novecento, che ispirarono alcuni dei suoi racconti più beli. Non mancano i segni bui della storia: le persecuzioni razziali che la colpirono durante il fascismo e il coraggioso ritorno alla scrittura nel dopoguerra, quando diresse "La Settimana dei ragazzi" dal 1945 al 1947, continuando a credere nel potere educativo delle storie. Gli appuntamenti da non perdere: domenica 21 settembre alle 11, in occasione del Festivalfilosofia, la presentazione ufficiale con Manuela Ghizzoni (presidente Fondazione Fossoli), Ivan Orsini (direttore Museo Ebraico di Bologna) e la curatrice. Una settimana dopo, il 28 settembre sempre alle 11, Vincenza Maugeri guiderà una visita gratuita al complesso delle ex Sinagoghe e alla mostra (prenotazione su www.fondazionefossoli.org). In un'epoca in cui si discute molto di come educare i nostri figli, riscoprire Laura Orvieto significa ritrovare la saggezza di chi aveva capito che le storie non servono solo a intrattenere, ma a formare le coscienze. Una lezione che vale la pena di imparare, o meglio, di raccontare.

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