Le preoccupazioni della
Cgil modenese sulle liste d'attesa sanitarie non cadono nel vuoto: il
12 dicembre ci sarà lo sciopero generale, e la sanità pubblica è al centro della protesta. Una battaglia che tocca da vicino tutti i carpigiani, stanchi di aspettare mesi per una visita specialistica.
I numeri che fanno riflettere
I dati dell'
Agenzia sanitaria nazionale (Agenas) dipingono un quadro preoccupante per la provincia di Modena:
4 ricette mediche su 10 non si trasformano nemmeno in prenotazioni nel sistema sanitario pubblico. Ma per quelle che riescono a diventare appuntamenti, i tempi di attesa sono da incubo.
Alessandro De Nicola, segretario della Cgil Modena, non usa mezzi termini: "Le liste d'attesa sono senza dubbio l'argomento di principale interesse per lavoratori e pensionati. Questo 2025 volge alla fine e le opinioni della nostra gente, al di là delle buone intenzioni dichiarate dalle Aziende, non sono positive".
Le specialità più in sofferenza
Se parliamo di
dermatologia e
otorino, la situazione diventa drammatica: solo
1 visita su 2 rispetta i tempi previsti. Per le visite programmabili il rapporto scende addirittura a
1 su 10. Un vero e proprio calvario per chi ha bisogni di salute urgenti. Le specialità che presentano i maggiori problemi sono
neurologia, dermatologia, diabetologia, otorino, ortopedia, fisiatria ed oculistica. Tutte aree fondamentali per la salute dei cittadini, che si trovano a fare i conti con la diminuzione del numero di medici e l'aumento delle prescrizioni.
Le richieste concrete del sindacato
La Cgil non si limita a denunciare: propone soluzioni concrete per la programmazione 2026. Prima di tutto, chiede che le
agende delle visite di controllo siano disponibili almeno per 24 mesi, rispettando gli accordi già sottoscritti con la Regione nel 2024. Ma c'è una proposta che potrebbe rivoluzionare il sistema: "Se l'azienda già conosce i percorsi di cura dei pazienti, perché non li chiama direttamente per proporgli i vari appuntamenti?" chiede
De Nicola. Una domanda di buon senso che evidenzia quanto sia assurdo costringere pazienti già in cura a rincorrere gli uffici per ottenere visite di controllo.
Verso lo sciopero del 12 dicembre
La sanità pubblica sarà uno dei temi centrali dello
sciopero generale proclamato dalla Cgil per il
12 dicembre. Una mobilitazione che punta a cambiare la legge di bilancio 2026 e a ottenere maggiori investimenti per la sanità pubblica, troppo spesso sacrificata sull'altare dell'austerità. Per i cittadini di Carpi, come per tutti i modenesi, la sfida è chiara: riportare la sanità pubblica al centro dell'agenda politica, perché il diritto alla salute non può dipendere dal portafoglio o dalla pazienza di aspettare mesi per una visita specialistica.