Un carpigiano di quarant'anni si prepara a pedalare per 1.500 chilometri attraverso l'Europa, da Auschwitz al Campo di Fossoli, per riportare alla luce le storie dimenticate degli sportivi deportati dai nazifascisti. Michele Iacomino partirà il 29 settembre per un viaggio che ha il sapore epico della testimonianza e la forza morale del dovere civico. L'iniziativa, battezzata "Inseguendo la libertà. Una riflessione sulla memoria in sella alla mia bicicletta", nasce da un'urgenza interiore che molti carpigiani comprenderanno: quella di confrontarsi quotidianamente con la storia del Campo di Fossoli. "Ogni volta che mi alleno e passo accanto al campo, mi sento osservato da un prigioniero dietro la recinzione", racconta Iacomino con quella franchezza che caratterizza chi ha trovato il coraggio di trasformare un'ossessione in azione. La domanda che lo tormenta è semplice quanto potente: anche gli atleti finirono in quei luoghi di morte? La risposta, purtroppo, è sì. E Iacomino ha deciso di raccontare le loro storie pedalando lungo un itinerario che rievoca parte del viaggio di ritorno di Primo Levi descritto ne "La Tregua". Il percorso attraverserà Polonia, Austria, Germania e Italia, toccando cinque memoriali cruciali: Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e Gusen, Dachau, Bolzano-Gries e infine Fossoli. Ad accompagnarlo in questa odissea della memoria saranno Roberta Gibertoni di Pro Forma Memoria e il regista Nicola Nannavecchia, che documenterà il viaggio. Non si tratta di una semplice pedalata commemorativa. Iacomino trasmetterà brevi filmati dai luoghi visitati, raccontando in tempo reale la storia di quegli sportivi che furono internati per ragioni razziali o politiche. Un modo moderno e diretto di fare memoria, usando gli strumenti del presente per illuminare le tenebre del passato. L'arrivo a Fossoli, previsto per l'11 ottobre, coinciderà con l'allestimento di una mostra che dovrebbe interessare ogni cittadino di Carpi: "Sport, sportivi e Giochi Olimpici nell'Europa in guerra (1936-1948)", realizzata dal Mémorial de la Shoah di Parigi. L'esposizione inaugurerà il 15 novembre e rimarrà visitabile fino ai primi di febbraio 2026. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Fossoli, dimostra come la memoria non sia solo un dovere astratto ma possa diventare un'esperienza concreta, fisica, quasi atletica. Iacomino pedala per tutti noi, per quella responsabilità collettiva che non dovremmo mai delegare ad altri. In un'epoca in cui la memoria storica rischia di dissolversi nel rumore di fondo dell'indifferenza, un carpigiano ci ricorda che il passato non è mai davvero passato. E che la libertà, come suggerisce il titolo del suo viaggio, va sempre inseguita.
Michele Iacomino: da Carpi ad Auschwitz in bicicletta per non dimenticare gli atleti vittime del nazismo