Il
Consiglio dell'Unione delle Terre d'Argine si è riunito il 3 dicembre 2024 nella sala consiliare di
Novi di Modena, trasformando per una sera questo comune in una delle "quattro case" dell'Unione. Un'atmosfera familiare e cordiale ha accompagnato una seduta tecnica ma strategicamente importante, con due delibere che ridisegnano il futuro digitale e culturale del territorio.
Le biblioteche che parlano tra loro
Il primo punto all'ordine del giorno ha riguardato l'approvazione della nuova
convenzione per la gestione del polo bibliotecario modenese. La presidente
Daniela Tebasti ha illustrato come questa convenzione triennale, in vigore dal 2026 al 2028, rappresenti l'evoluzione naturale di un percorso iniziato nel 2012.
Paola Domenicali, responsabile delle biblioteche di
Carpi, ha spiegato con entusiasmo i vantaggi del sistema: "Chi è iscritto alla biblioteca di
Novi automaticamente può usufruire dei servizi della biblioteca di
Pavullo senza riscriversi". Una rete che conta oltre
91.000 utenti attivi e
17.000 nuovi iscritti annui in tutta la provincia.
Una rete che supera i confini
Il polo bibliotecario modenese non è solo un catalogo condiviso, ma un ecosistema culturale che comprende l'
Università di Modena e biblioteche specializzate. Il consigliere
Moreno Dal Daolio di
Soliera ha sottolineato come il sistema collabori con la seconda università più antica del mondo, rendendo possibili progetti innovativi come "Leggere e resistere" per la prevenzione del declino cognitivo negli anziani. La digitalizzazione ha portato anche
EmilioBo, la biblioteca digitale che permette il prestito di ebook, mentre il programma
"Nati per leggere" coinvolge i più piccoli in un percorso di alfabetizzazione precoce.
La rivoluzione digitale: dal semplice supporto alla strategia
Il secondo punto ha riguardato la
nuova convenzione per i servizi informatici e la transizione digitale, un documento che segna il passaggio da una concezione meramente strumentale dell'informatica a una visione strategica. L'assessore
Enrico Diacci ha tracciato l'evoluzione dal 2011 a oggi: "Siamo passati da servizi isolati e frammentati a un'integrazione completa con le piattaforme nazionali come
SPID,
PagoPA e
IO". Un cambiamento che richiede competenze sempre più specializzate e una sicurezza informatica che non può essere più considerata un optional.
Il valore delle persone dietro la tecnologia
Particolarmente toccante l'intervento dell'assessore
Righi di
Carpi, che ha voluto ringraziare nominalmente il team guidato dall'ingegnere
Daniele De Simone: "Decidere di lavorare nel pubblico, soprattutto in settori così richiesti dal privato, vuol dire credere nella comunità ed essere a disposizione delle persone prima che di se stessi". Il
SID (Servizio Informatico dell'Innovazione Digitale) dell'Unione ha dimostrato capacità notevoli nell'intercettare finanziamenti del
PNRR per oltre 4 milioni di euro, investiti in infrastrutture e progetti di smart city.
Tra intelligenza artificiale e inclusione digitale
Il dibattito si è arricchito di riflessioni profonde. Il consigliere
Marcello Messori ha messo in guardia sui rischi della "mistificazione" tecnologica: "Non dobbiamo credere che questi automatismi sappiano quello che stanno facendo". Un invito alla prudenza nell'uso di termini come "intelligenza artificiale" e "gemello digitale". La consigliera
Federica Carletti di
Fratelli d'Italia ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto, pur mantenendo qualche riserva tecnica che ha portato il suo gruppo all'astensione.
L'attenzione ai più fragili
Cristina Zambelli ha sottolineato l'importanza di mantenere l'equilibrio tra innovazione e attenzione alle persone più vulnerabili: "Smart City deve significare, ad esempio, vedere immediatamente se c'è un parcheggio libero per chi ha disabilità". Non a caso, la seduta si è conclusa con il ricordo della
Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, celebrata proprio il 3 dicembre. Un monito che l'innovazione deve essere sempre inclusiva.
Un modello che funziona
Entrambe le delibere sono state approvate: la convenzione bibliotecaria all'unanimità, quella sui servizi informatici con la sola astensione di
Fratelli d'Italia. Un successo che testimonia come l'
Unione delle Terre d'Argine abbia trovato un modello efficace di gestione associata dei servizi. Come ha osservato il consigliere
Matteo Flavio Liguori: "È importante riconoscere che questa scelta rafforza l'Unione mettendo insieme energie, competenze e risorse, evitando frammentazioni e inefficienze". Dalle biblioteche interconnesse ai server sicuri, dalle app per smartphone ai progetti di alfabetizzazione digitale, le
Terre d'Argine dimostrano che il futuro si costruisce oggi, con visione strategica e attenzione alla dimensione umana della tecnologia.