Piccole grandi speranze crescono al Ramazzini


Piccole grandi speranze crescono al Ramazzini

Non è solo una questione di tecnologia, anche se le cifre parlano chiaro: 150mila euro di strumentazione all'avanguardia che approda nel reparto di Pediatria e Neonatologia del Ramazzini. È piuttosto una storia di comunità, quella che si racconta attraverso la donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, perché quando si parla di bambini che devono ancora imparare a respirare da soli, ogni gesto conta. Il dottor Francesco Torcetta, che guida il reparto, sa bene che dietro ogni incubatrice c'è una famiglia che aspetta, che spera, che conta i giorni. E ora potrà contare su strumenti più moderni: una nuova incubatrice neonatale per la terapia intensiva e un sofisticato sistema di monitoraggio centralizzato che terrà sotto controllo le funzioni vitali dei piccoli pazienti. La tecnologia arriva da lontano ma serve qui, nella nostra Carpi. La centrale di monitoraggio - un vero e proprio computer della vita con 17 monitor - è firmata Nihon Kohden Italia di Bergamo e vale 126mila euro. L'incubatrice, fornita dalla Burke&Burke di Roma, ne costa altri 24mila. Numeri che diventano speranza quando pensi che ogni battito del cuore di un neonato prematuro è un piccolo miracolo che questa tecnologia aiuta a proteggere. C'è un progetto più ampio dietro questa donazione, che l'Ausl ha chiamato "Innovazione in ambito neonatale e pediatrico". Un nome tecnico per dire che i nostri bambini meritano il meglio, fin dal primo respiro. E la Fondazione carpigiana, ancora una volta, dimostra che il territorio sa prendersi cura di se stesso. Prima che le macchine entrino in funzione, il personale dovrà essere formato al loro uso. Perché la tecnologia è importante, certo, ma sono sempre le mani e il cuore degli operatori sanitari a fare la differenza. Come in ogni storia che si rispetti, alla fine sono le persone a contare più di tutto.

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