Pistola e 18 anni di dimenticanze: la storia di Soliera


Pistola e 18 anni di dimenticanze: la storia di Soliera
Non capita tutti i giorni che una Beretta 98 FS resti in un cassetto per diciotto anni, come un souvenir dimenticato delle vacanze. Eppure è proprio quello che è successo a un sessantatreenne di Soliera, finito nei guai con i Carabinieri per una distrazione che è costata cara.

Il porto d'armi: una scadenza ignorata

La storia inizia nel maggio del 2000, quando il nostro protagonista, classe 1962, acquista regolarmente la sua pistola sportiva. Fin qui tutto normale, se non fosse che da quel momento in poi sembra essersi dimenticato di esistere qualche piccola formalità burocratica. Il porto d'armi sportivo scade nel 2006 e lui, imperterrito, non lo rinnova mai. L'arma, corredata di ben 200 munizioni, rimane lì, in casa, mai denunciata alle autorità competenti come previsto dalla normativa. Secondo la legislazione italiana, il porto d'armi per uso sportivo ha validità di cinque anni e alla scadenza deve essere rinnovato. Il mancato rinnovo comporta automaticamente il divieto di detenzione dell'arma, che deve essere consegnata alle autorità o venduta a persone autorizzate. Una regola che il nostro cittadino ha evidentemente saltato a piè pari.

L'intervento dei Carabinieri

L'altro ieri i Carabinieri della Stazione di Soliera hanno bussato alla sua porta, probabilmente nell'ambito di uno di quei controlli che l'Arma conduce regolarmente per monitorare la detenzione delle armi sul territorio. E qui la sorpresa: la pistola c'era ancora, con tutto il suo arsenale di munizioni, custodita come un cimelio di famiglia. Il risultato? Sequestro immediato dell'arma e delle munizioni, e segnalazione in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Modena. Una procedura che, pur non prevedendo l'arresto, certamente non è il massimo per chi pensava di poter continuare a ignorare le scadenze burocratiche.

Una questione di sicurezza pubblica

Al di là dell'aspetto quasi tragicomico della vicenda, c'è un tema serio che emerge: quello della sicurezza pubblica. Le armi in circolazione, anche quelle detenute legalmente, devono essere monitorate e registrate. Non è una questione di paranoia istituzionale, ma di buon senso civico. I Carabinieri di Soliera hanno fatto il loro lavoro, confermando quell'impegno costante che l'Arma dedica al controllo della detenzione delle armi. Un'attività che, numeri alla mano, continua a dare risultati: solo nella provincia di Modena, nell'ultimo periodo, i controlli hanno portato a diverse denunce per porto illegale di armi e detenzione irregolare.

Il prezzo della distrazione

Per il sessantatreenne ora si prospetta un procedimento penale per detenzione abusiva di armi. Una situazione che si sarebbe potuta evitare semplicemente rinnovando il porto d'armi o, in alternativa, consegnando l'arma alle autorità quando è scaduto. La Beretta 98 FS, pistola semi-automatica calibro 9mm molto diffusa tra i tiratori sportivi, ora riposa negli uffici dei Carabinieri insieme alle sue 200 munizioni. Un finale amaro per una storia che doveva essere di sport e passione, trasformata invece in un caso di cronaca per una dimenticanza durata troppo a lungo. La morale? Le scadenze non vanno in vacanza, nemmeno quelle del porto d'armi. E diciotto anni di distrazione sono davvero troppi, anche per i più distratti tra noi.
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