C'è un certo nervosismo nelle stanze del comando di via Nuova Ponente. E stavolta non è per un incidente o per una lite tra vicini. Il SULPL, il sindacato più rappresentativo della Polizia Locale dell'Unione Terre d'Argine, ha deciso di alzare la voce dopo le critiche di Alleanza Verdi Sinistra sui fatti di cronaca degli ultimi giorni. Enrico Algeri e Federico Berni, a nome della segreteria territoriale, non ci stanno a vedere ridimensionato il lavoro dei loro colleghi. "Siamo amareggiati", scrivono in una nota che sa di sfogo trattenuto troppo a lungo. Nel 2025, dicono, ancora si dipinge la Polizia Locale come se fosse composta solo da "vigili del parcheggio". La verità, spiegano i sindacalisti, è ben diversa. Il corpo dell'Unione Terre d'Argine è il secondo per numero di agenti in provincia e non si limita certo a multare le soste selvagge. Ogni anno gestisce oltre mille sinistri stradali, segue i delicati codici rossi per maltrattamenti in famiglia, si occupa di reati contro il patrimonio e molto altro ancora. "Nella maggior parte dei casi", ricordano Algeri e Berni, "le nostre pattuglie arrivano per prime sul posto". Poi tocca a loro seguire tutto l'iter burocratico verso l'Autorità Giudiziaria. Non proprio una passeggiata. Il sindacato non contesta che l'ordine pubblico sia competenza primaria di altre forze dell'ordine. Ma minimizzare il ruolo della Polizia Locale, sostengono, non fa bene né all'immagine del corpo né al presidio del territorio. E alla fine, dicono con una punta di amarezza, a rimetterci sono sempre i cittadini. Una replica che suona come un appello: riconoscete il nostro lavoro per quello che è davvero. Non solo multe e divieti di sosta, ma presidio quotidiano di una comunità che ha bisogno di sicurezza a 360 gradi.