Bandiere e polemiche: a Soliera si accende il dibattito sulla solidarietà istituzionale C'è fermento nelle stanze del Municipio di Soliera, dove una bandiera palestinese sventola dalla finestra del palazzo comunale per volere del Sindaco. Una scelta che non è passata inosservata e che ha sollevato le proteste dell'opposizione, con Francesco Riccio, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Comunale, che non le manda a dire. "Operazioni di marketing più che gesti autentici", tuona Riccio, che già durante l'ultima seduta del Consiglio comunale aveva manifestato la propria contrarietà. Il consigliere di opposizione non usa mezzi termini e punta il dito contro quello che definisce "puro self branding", mettendo in dubbio la genuinità del gesto solidale. La questione tocca un nervo scoperto della politica locale: quando l'amministrazione comunale può e deve prendere posizione su questioni internazionali? Il dibattito non è nuovo, ma ogni volta che una bandiera "non italiana" viene esposta sui palazzi pubblici, si riaccende la discussione tra chi vede nell'iniziativa un nobile gesto di solidarietà e chi invece la considera un'operazione di immagine. Il Sindaco di Soliera, dal canto suo, ha scelto di esporre il vessillo palestinese, probabilmente mosso da ragioni umanitarie legate al conflitto in corso in Medio Oriente. Ma per l'opposizione di centrodestra, il gesto sa troppo di marketing politico e poco di autentica partecipazione al dolore altrui. La polemica si inserisce in un clima nazionale dove molti comuni hanno dovuto affrontare decisioni simili, trovandosi spesso divisi tra la volontà di esprimere vicinanza alle popolazioni in difficoltà e il rischio di essere accusati di strumentalizzazione politica. A Soliera, il dibattito è ora servito, con buona pace della quiete amministrativa.