Quando i conti non tornano: otto mesi in più per rimettere a posto i cimiteri
La gestione dei nostri cimiteri ha bisogno di una "boccata d'ossigeno" finanziaria. E così, quella che doveva essere una tranquilla concessione quinquennale si è trasformata in una storia di riequilibri economici e proroghe necessarie. Una vicenda che racconta come dietro ai servizi essenziali della nostra città ci siano spesso equilibri più delicati di quanto si possa immaginare.
La scadenza che non doveva sorprendere
Lo scorso ottobre si è concluso il quinquennio che aveva visto la Carpi Servizi Cimiteriali, società di progetto della Cooperativa sociale Barbara B. di Torino, gestire le attività cimiteriali della nostra città. Un accordo siglato il 27 ottobre 2020, in tempi decisamente complessi per tutti, che ora presenta il conto di cinque anni non proprio tranquilli.
Quando i numeri raccontano una storia diversa
Ma già all'inizio di quest'anno, i gestori avevano alzato la mano. Non per arrendersi, bensì per chiedere aiuto all'Amministrazione comunale. La richiesta era chiara: serve un piano di riequilibrio finanziario. Del resto, il contratto prevedeva questa possibilità attraverso diverse soluzioni: prolungamento della concessione, incrementi tariffari, riduzione del canone, o integrazione economica da parte del Comune. Le motivazioni addotte dall'impresa sono quelle che, purtroppo, conosciamo bene: modifiche e migliorie non previste, lavori di manutenzione straordinaria che spettavano all'Ente concedente, quegli aumenti dei costi di materiali e manodopera che hanno fatto saltare i conti a tante aziende, e le esumazioni eseguite d'ufficio. Tutte voci che, messe insieme, hanno creato un buco di poco più di 200 mila euro.
La soluzione carpigiana: pragmatismo e buon senso
La Giunta, dopo aver incaricato gli uffici di verificare le ragioni dell'impresa e quantificare l'entità del problema, ha scelto la strada del pragmatismo. Tra le varie possibilità previste nel capitolato, si è optata per la proroga della concessione per altri otto mesi, fino a luglio 2026. Una soluzione che permetterà alla Carpi Servizi Cimiteriali di rientrare dal deficit pagando il canone residuo in altrettante rate mensili.
Una lezione di gestione amministrativa
Questa vicenda, apparentemente tecnica e burocratica, racconta in realtà molto di più. Ci parla di come anche i servizi più delicati e necessari della nostra comunità - quelli che accompagnano i momenti più difficili delle famiglie carpigiane - debbano fare i conti con la realtà economica contemporanea. L'inflazione, l'aumento dei costi, le emergenze non previste: tutto concorre a rendere complessa la gestione di servizi che, per loro natura, non possono essere interrotti o trascurati. La scelta dell'Amministrazione comunale dimostra un approccio equilibrato: non lasciare scoperto un servizio essenziale, ma al tempo stesso non accettare passivamente i deficit. La proroga di otto mesi rappresenta una sorta di "piano di rientro" che dovrebbe consentire a tutti di tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con maggiore serenità. Così, mentre nelle nostre case si discute di bollette e spese quotidiane, anche i servizi pubblici affrontano le stesse sfide. La differenza è che, in questo caso, la soluzione è stata trovata attraverso il dialogo e la collaborazione tra pubblico e privato. Una piccola lezione di pragmatismo amministrativo che, forse, potrebbe essere d'esempio anche in altri settori.
Questo sito utilizza cookie tecnici necessari per il funzionamento e cookie analytics per migliorare l'esperienza utente. Continuando la navigazione accetti l'uso dei cookie.