Ci sono episodi che raccontano più della cronaca che li riporta. L'aggressione di
via Giovanni Pozzuoli, quella laterale di viale Manzoni che costeggia i binari della ferrovia, è uno di questi. Quando
Carabinieri e Polizia sono arrivati sul posto, chiamati dai residenti, hanno trovato solo testimoni e aria fresca. Nessuna traccia né degli aggressori né del ragazzino pestato.
Il teatro vuoto dell'indifferenza
Una scena che ha dell'incredibile: un gruppo di giovani che se la prende con un coetaneo, sotto gli occhi di chi abita in zona, e poi via, tutti spariti come nebbia al sole.
I militari e gli agenti si sono trovati davanti solo le persone che avevano assistito all'episodio, pronte a testimoniare quello che avevano visto, ma con il palcoscenico ormai vuoto.
Le domande senza risposta
Cosa sia successo davvero, perché sia successo, e soprattutto come stia il ragazzino aggredito, rimane un mistero.
Le condizioni della vittima sono ignote, così come
i motivi che hanno scatenato la violenza. È la cronaca di un episodio che si dissolve nel momento stesso in cui dovrebbe essere chiarito.
Carpi e i suoi fantasmi
Via Pozzuoli non è nuova a episodi che fanno riflettere. Quella zona, a ridosso dei binari, sembra attrare situazioni che poi svaniscono nell'aria, lasciando solo domande e preoccupazioni. I residenti, stavolta, hanno fatto quello che dovevano: hanno chiamato le forze dell'ordine. Peccato che all'arrivo di questi ultimi, la realtà si fosse già trasformata in ricordo. La vera notizia, forse, non è l'aggressione in sé, ma questa capacità tutta moderna di rendersi invisibili quando arriva il momento di assumersi le responsabilità.
Ragazzi contro ragazzi, in una Carpi che vorrebbe essere diversa, che vorrebbe che i suoi giovani trovassero modi migliori per risolvere i contrasti. Resta l'amarezza di una storia senza finale, di una violenza senza spiegazione, di un quartiere che ha visto ma non può più mostrare.
