Quando il calcio entra in classe: Zagnoni racconta ai ragazzi che il pallone e i libri camminano insieme


Quando il calcio entra in classe: Zagnoni racconta ai ragazzi che il pallone e i libri camminano insieme
Una mattinata che profuma di gesso e di sogni, quella vissuta all'Istituto Comprensivo Modena 2. Davide Zagnoni, il difensore biancorosso che da anni tiene alta la guardia nella retroguardia del Carpi, ha varcato la soglia della scuola secondaria "Calvino" non per difendere dalla bandierina del corner, ma per costruire ponti tra il mondo del pallone e quello dei banchi di scuola.

Il calcio come maestro di vita

L'iniziativa, che rientra nel solco delle attività educative che il Carpi porta avanti con costanza nelle scuole del territorio, ha visto protagonisti gli studenti delle classi terze, proprio quelli che si trovano di fronte al bivio più importante: scegliere il proprio futuro. E chi meglio di un atleta professionista poteva raccontare come sport e studio non solo possano convivere, ma addirittura alimentarsi a vicenda? Zagnoni ha aperto il cuore ai ragazzi, raccontando il suo percorso con quella naturalezza che solo chi ha vissuto davvero le difficoltà sa avere. Niente retorica da campo, ma la verità di chi ogni giorno si allena, studia tattiche, cura il proprio corpo e la propria mente, dimostrando che la disciplina sportiva è sorella gemella di quella scolastica.

Domande senza filtri e risposte sincere

Il clima informale ha fatto il resto. I ragazzi, incuriositi da quel mondo che vedono solo dal televisore o dalle tribune, hanno bombardato di domande il difensore biancorosso. Come si concilia l'allenamento quotidiano con altre passioni? Quanto conta la testa nel calcio moderno? E soprattutto: cosa succederebbe se il pallone non dovesse più rotolare? Domande che nascondono l'ansia di chi deve scegliere, ma anche la curiosità genuina di chi vuole capire come si costruisce una vita equilibrata. Zagnoni ha risposto con quella saggezza pratica che solo l'esperienza sul campo può dare, spiegando come lo sport insegni valori che vanno ben oltre i novanta minuti: il rispetto delle regole, la capacità di lavorare in gruppo, la resilienza di fronte alle sconfitte.

L'impegno continuo del Carpi

Questa visita alla scuola "Calvino" conferma l'impegno costante dell'AC Carpi nel territorio. Non è la prima volta che i giocatori biancorossi varcano le soglie delle scuole carpigiane e modenesi, portando la loro testimonianza a ragazzi che stanno costruendo il loro futuro. È un investimento a lungo termine, che va oltre i risultati del campo e punta a crescere cittadini consapevoli. Il calcio, in fondo, è sempre stato uno specchio della società. E quando una società come il Carpi decide di utilizzare questo specchio per riflettere valori positivi nelle nuove generazioni, il risultato va ben oltre i tre punti in classifica. È una vittoria che si misura in anni, in scelte consapevoli, in ragazzi che capiscono che si può sognare in grande mantenendo i piedi per terra.

Un seme per il domani

Quando Zagnoni ha lasciato l'Istituto Comprensivo Modena 2, ha portato con sé la gratitudine di studenti e insegnanti, ma soprattutto la soddisfazione di aver piantato semi preziosi. Perché il calcio, quello vero, non finisce mai al novantesimo minuto: continua nelle scelte di vita, nei valori trasmessi, nella capacità di credere che ogni sogno, se coltivato con disciplina e passione, può diventare realtà. In un'epoca in cui spesso si contrappongono sport e studio, come se fossero nemici naturali, iniziative come questa dimostrano invece quanto siano complementari. Il Carpi, ancora una volta, dimostra di essere più di una squadra di calcio: è una presenza viva nel tessuto sociale della sua comunità, un punto di riferimento che va ben oltre i confini del terreno di gioco.
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