Quando il mare diventa aula: Greg porta l'Adriatico in classe


Quando il mare diventa aula: Greg porta l'Adriatico in classe

Una mattinata che sa di salsedine e di sogni quella vissuta dagli studenti del Liceo Tassoni di Modena. Non capita tutti i giorni di avere come insegnante d'eccezione Gregorio Paltrinieri, il nostro orgoglio carpigiano che ha trasformato l'acqua in una cattedra di vita. E pensare che tutto è iniziato proprio nella nostra piscina di Carpi, quando papà Luca lo buttava in acqua che aveva appena tre mesi. Roberta Frisoni, assessora regionale al Turismo e Sport, e il nostro Greg - come lo chiamano tutti - hanno incontrato oltre 90 ragazzi, trasformando un'aula scolastica in un porto ideale dove approdano i valori dello sport, il rispetto per l'ambiente e l'amore per quel mare Adriatico che da sempre culla i sogni estivi dell'Emilia-Romagna. Non è stato il solito incontro istituzionale fatto di discorsi pomposi e foto di rito. Paltrinieri, con quella semplicità che lo contraddistingue fin dai tempi in cui si allenava a Novellara, ha raccontato ai giovani la sua "Dominate The Water", il circuito di gare in acque libere che unisce la passione per il nuoto alla battaglia per un mare pulito. Un progetto che ogni anno si conclude a Cattolica e che ha il sapore delle cose fatte col cuore. "L'Adriatico che bagna la Romagna è uno dei mari più monitorati d'Europa", ha spiegato l'assessora Frisoni ai ragazzi, con l'orgoglio di chi sa che la nostra costa non ha nulla da invidiare a nessuno. "Da oltre 40 anni controlliamo costantemente le nostre acque, perché l'Adriatico per noi non è solo business, ma una risorsa sociale ed economica preziosa". C'erano anche otto studentesse croate in programma Erasmus ad ascoltare questa lezione particolare. Chissà cosa avranno pensato vedendo questo campione che ha conquistato medaglie in tre Olimpiadi consecutive - unico italiano a riuscirci nel nuoto - parlare con la stessa passione delle sue vittorie e della necessità di salvaguardare il nostro mare comune. Greg, con le sue 19 medaglie mondiali nel bagaglio e il cuore ancora saldamente piantato nella terra di Carpi, ha dimostrato ancora una volta che si può essere grandi senza dimenticare da dove si viene. E che il vero campione è chi sa trasformare il successo in un messaggio di speranza per i più giovani. In un'epoca dove tutto sembra complicato e lontano, vedere un ragazzo cresciuto nelle nostre piscine parlare ai coetanei di sport e ambiente con la naturalezza di chi ha sempre i piedi per terra, fa ancora credere che il futuro possa avere il colore pulito dell'acqua del nostro Adriatico.

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