Quando il natale bussa alla porta dei corrieri


Quando il natale bussa alla porta dei corrieri
Il periodo natalizio trasforma Carpi in un formicaio di furgoni carichi di sogni e pacchetti. Dietro ogni consegna sotto l'albero c'è un mondo fatto di sacrifici, turni massacranti e, per chi ce la fa, stipendi che possono toccare i 1800 euro al mese.

Il centro di smistamento di via Nuova

A due passi da casa nostra, il centro UPS di Carpi rappresenta uno snodo cruciale per l'intera provincia modenese. Non è da qui che partono direttamente i furgoncini che vediamo scorrazzare per le nostre vie - quelli arrivano dai centri di distribuzione sparsi sul territorio - ma è qui che si concentra una parte significativa del traffico merci destinato alle case carpigiane. Marco Bottura, segretario della Filt Cgil Modena, fotografa una realtà che tocca da vicino anche i nostri concittadini: "Nel Modenese i lavoratori della logistica raggiungono le 10mila unità, tra chi sta sulle strade e chi lavora nei magazzini. Solo per il periodo natalizio, vengono assunte alcune centinaia di persone in più".

La dura vita del rider natalizio

Chi sono questi "natalini" che ci portano i regali? Il profilo è quello di uomini tra i 30 e i 49 anni, spesso con un diploma di scuola superiore e talvolta anche laureati. Il 48% di loro dichiara che il lavoro nelle consegne rappresenta una parte importante del bilancio familiare, per il 32% è addirittura essenziale per sbarcare il lunario. Ma dietro ai pacchetti che arrivano puntuali sotto l'albero si nasconde una realtà fatta di turni estenuanti e responsabilità pesanti. Francesco Balzano della Slp Cisl Emilia Centrale spiega: "Questi lavoratori sono tartassati dal superlavoro e corrono rischi continui stando sempre per strada. Se provocano danni ai furgoni, spesso devono pagare di tasca propria".

Gli stipendi del boom natalizio

Le cifre parlano chiaro: si parte da 1400-1500 euro del minimo contrattuale per arrivare a 1700-1800 euro, a cui si aggiungono straordinari che nel periodo natalizio diventano la norma. Sembrano cifre dignitose, ma il prezzo da pagare è alto: giornate interminabili, stress da traffico e clienti non sempre comprensivi.

Poste Italiane cresce

Una buona notizia arriva dal fronte Poste Italiane: dal prossimo febbraio assumerà 45 persone in provincia di Modena. Si tratta di ex portalettere precari che finalmente avranno un contratto a tempo indeterminato. Un segnale che il settore, pur nelle sue difficoltà, offre ancora opportunità di lavoro stabile.

Il paradosso del lavoro precario stabile

Ecco il paradosso dei nostri tempi: chi ci consegna i pacchi ha quasi sempre un contratto a tempo indeterminato, ma lavora per aziende che vivono di appalti che possono terminare da un giorno all'altro. È una precarietà mascherata da stabilità, dove la sicurezza del posto di lavoro dipende dalle commesse che le grandi società decidono di rinnovare o meno. Mentre noi apriamo i nostri regali di Natale, vale la pena ricordare che dietro ogni consegna c'è una persona che ha lavorato sotto la pressione delle feste, tra traffico e stress, per permetterci di vivere la magia del Natale. Un piccolo gesto di cortesia verso chi suona al nostro campanello con un pacco in mano non costa nulla, ma può rendere meno pesante una giornata di lavoro che, per molti, dura dall'alba al tramonto.
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