C'è qualcosa di profondamente umano nel modo in cui la nostra provincia si prepara ad affrontare una delle sfide più delicate del nostro tempo. Dal 17 al 28 settembre, Modena e i suoi territori si trasformano in un grande palcoscenico di solidarietà per la Settimana Alzheimer, un'iniziativa che va ben oltre la semplice sensibilizzazione. Trentatré appuntamenti sparsi nei sette distretti sanitari ci ricordano una verità scomoda ma necessaria: l'Alzheimer non è una malattia che riguarda solo chi ne è colpito. È un male che attraversa le famiglie, scuote le certezze, mette alla prova la tenacia di chi cura. E proprio per questo merita di essere affrontato insieme, senza nascondersi dietro lo stigma della paura. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha già messo i puntini sulle i: la demenza è una priorità di salute pubblica. Non è un caso se parliamo di una patologia che può manifestarsi già a quarant'anni e che, nella sua forma più comune - la malattia di Alzheimer - porta con sé non solo difficoltà di memoria, ma cambiamenti profondi della personalità. "La settimana Alzheimer rappresenta un momento fondamentale di riflessione", spiegano Mattia Altini e Luca Baldino, direttori generali delle aziende sanitarie modenesi. Le loro parole non suonano come un freddo comunicato, ma come un invito a costruire "comunità più attente e inclusive, in cui nessuno possa sentirsi lasciato solo". E Carpi, nel suo piccolo, risponde presente. Domenica 21 settembre, il sagrato del Duomo in piazza Martiri si trasformerà nel punto di ritrovo per la Pedalata contro l'Alzheimer. Dalle 10 del mattino, la nostra città si metterà in movimento - letteralmente - per dimostrare che la lotta contro questa malattia si combatte anche pedalando insieme. I numeri, per una volta, raccontano storie di speranza più che di rassegnazione. Nel 2024, la Geriatria Territoriale dell'Azienda USL ha eseguito oltre 28mila valutazioni in provincia, diagnosticando circa 11.600 casi di demenza e prendendosi carico di 10mila pazienti. Ma soprattutto, ha individuato 1.800 persone a rischio evolutivo: un esercito silenzioso di chi può ancora essere aiutato prima che sia troppo tardi. Carpi fa parte delle dodici Comunità Dementia Friendly della provincia, insieme a Concordia e San Prospero. Un riconoscimento che non è solo un titolo onorifico, ma l'impegno concreto a creare un ambiente più accogliente per chi vive questa condizione. All'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, il lavoro non si ferma mai. Il Centro di Neurologia Cognitiva porta avanti tre sperimentazioni farmacologiche sull'Alzheimer e altre sulla demenza frontotemporale, mentre la Geriatria assiste ogni anno circa 2000 persone con il supporto prezioso dei volontari dell'AVO e GP Vecchi. C'è un dettaglio che colpisce più di tutti gli altri: il progetto Dementia Friendly Hospital che ha portato due Terapiste della Riabilitazione Psichiatrica a lavorare con approcci non farmacologici. Perché a volte, per curare davvero, serve qualcosa che va oltre la medicina: serve l'umanità. La Settimana Alzheimer ci insegna che prendersi cura non è solo un dovere dei medici o dei familiari. È una responsabilità collettiva, un impegno che inizia dal riconoscere che dietro ogni statistica c'è una persona, una storia, una dignità da preservare.
Quando la cura diventa una responsabilità di tutti: Carpi pedala contro l'Alzheimer