Quando la notte tradisce i giovani del nostro territorio


Quando la notte tradisce i giovani del nostro territorio

Ancora sangue sulle nostre strade. Mercoledì sera, mentre Carpi si addormentava, tre ragazzi hanno rischiato di non vedere più l'alba. È successo sulla strada Ravarino-Carpi, quella che tutti conosciamo, quella che percorriamo senza pensarci due volte. Un tratto che, come ci ricordano i dati delle forze dell'ordine, è tristemente noto per la sua pericolosità. Il 22enne alla guida della Peugeot 208 nera stava tornando verso Bomporto insieme ai suoi amici quando il destino ha bussato alla loro porta sotto forma di un trattore che si immetteva da una strada laterale. L'impatto è stato devastante: l'auto si è ribaltata come un giocattolo nelle mani di un bambino arrabbiato, finendo a ruote all'aria nel fosso. Un volo che poteva essere l'ultimo. I soccorsi sono arrivati alle 22.30, chiamati da quegli angeli inconsapevoli che sono gli automobilisti di passaggio. Gente comune che si è fermata, che ha prestato i primi soccorsi, che ha dimostrato come nei momenti più bui emerga sempre il meglio della nostra umanità. I vigili del fuoco hanno lavorato per estrarre i ragazzi dalla lamiera contorta, mentre l'elisoccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna si alzava in volo per portare il più grave al Baggiovara. Una corsa contro il tempo che, fortunatamente, questa volta ha vinto la vita: 30 giorni di prognosi, ma è vivo. Gli altri due feriti sono stati portati in ospedale in ambulanza, con ferite meno gravi ma con negli occhi lo stesso spavento di chi ha visto la morte da vicino. I carabinieri stanno ancora ricostruendo la dinamica, cercando di capire come sia potuto accadere l'ennesimo incidente su una strada che già conosce troppi lutti. Questa storia ci riguarda tutti, noi di Carpi e del territorio. Ogni volta che saliamo in macchina, ogni volta che attraversiamo quella strada, ogni volta che pensiamo "tanto a me non succede mai". Invece succede, eccome se succede. E succede ai nostri figli, ai nostri vicini, a quei ragazzi che potrebbero essere i nostri nipoti. Forse è il momento di interrogarci non solo sulla sicurezza delle nostre strade, ma anche su come viviamo la mobilità quotidiana. Perché dietro ogni incidente c'è sempre una storia umana, una famiglia che aspetta, un futuro che rischia di spezzarsi in un attimo. E noi, che raccontiamo queste storie, speriamo sempre che servano a qualcosa, che qualcuno guidi con più prudenza, che qualcuno rallenti prima di quel bivio. I tre volontari dell'associazione carabinieri che hanno aiutato a gestire il traffico rappresentano il meglio di noi: persone che dedicano il loro tempo libero alla sicurezza degli altri. Un esempio che dovrebbe farci riflettere su quanto sia importante prendersi cura della propria comunità. Stasera, quando tornerete a casa, pensate a questi tre ragazzi. Allacciate la cintura, rispettate i limiti, guardate due volte prima di svoltare. Perché la vita è troppo preziosa per perderla in un fosso lungo la strada per casa.

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