C'è qualcosa di profondamente umano, e insieme amaramente comico, in questa querelle che vede Fratelli d'Italia Carpi rispondere piccati alle richieste del Pd locale di aumentare gli agenti di polizia in città. Come se la sicurezza fosse una partita a ping pong dove conta più segnare il punto che risolvere il problema. Roberto Butelli, segretario provinciale del Siulp, si trova suo malgrado al centro di un botta e risposta che ha più il sapore di una rissa da bar che di un confronto politico serio. I nostri concittadini carpigiani, quelli che la sera attraversano certe zone con l'occhio vigile e il passo svelto, probabilmente si domandano se a qualcuno importi davvero della loro tranquillità o se tutto si riduca al solito gioco del "colpa tua, colpa mia". La posizione di Fratelli d'Italia non è priva di una sua logica: effettivamente, negli anni di governo di centro-sinistra, gli organici delle forze dell'ordine hanno subito tagli significativi. E altrettanto vero è che l'attuale governo Meloni ha incrementato il numero di agenti. Ma qui sta il punto: i numeri, per quanto corretti, non raccontano tutta la storia. Il dato interessante, quello che emerge dalle parole del sindacato, è che il problema non è solo quantitativo ma qualitativo. Gli agenti ci sono, ma vengono assorbiti dall'ufficio immigrazione, considerato ormai "settore strategico". Una realtà che tocca da vicino la nostra Carpi, dove la convivenza tra comunità diverse è una sfida quotidiana che richiede equilibrio e buon senso, non proclami da campagna elettorale. La questione delle sette moschee - che la sinistra preferisce chiamare "centri culturali" - è emblematica di come si affrontano i problemi in questa città. Da una parte chi grida all'invasione, dall'altra chi minimizza parlando di semplici percezioni amplificate dai media. Nel mezzo, ci sono diciassettemila stranieri che vivono, lavorano, mandano i figli a scuola nelle nostre vie, e che hanno diritto a una comunità che li accolga senza paura ma anche senza ingenuità. La vera tragedia di questa polemica è che mentre si litiga su chi ha la colpa del passato, il presente scorre inesorabile. I cittadini di Carpi non hanno bisogno di sapere se è più grave l'errore di ieri o quello di oggi: hanno bisogno di sicurezza vera, di strade tranquille, di una città dove si possa vivere serenamente. Forse, invece di trasformare ogni comunicato sindacale in un'arma politica, sarebbe il caso di sedersi attorno a un tavolo e ragionare insieme. Butelli ha lanciato un allarme professionale, non un manifesto di partito. Il Pd carpigiano ha raccolto la richiesta, Fratelli d'Italia ha risposto a tono. Perfetto: ora che tutti hanno detto la loro, non resta che lavorare per davvero. Perché alla fine, cari signori della politica locale, i cittadini vi giudicheranno non per la raffinatezza delle vostre polemiche, ma per la capacità di rendere questa città un posto migliore dove vivere. E su questo, francamente, c'è ancora molto da fare.