Quando la Storia bussa alla porta di Modena: il maestro Cardini racconta 700 anni di rivalità e secchi


Quando la Storia bussa alla porta di Modena: il maestro Cardini racconta 700 anni di rivalità e secchi

Una lezione magistrale nel cuore della città

Lunedì 17 novembre alle ore 17, la Sala di Rappresentanza del Palazzo municipale di Modena si trasformerà in un'aula universitaria d'eccezione. Non capita tutti i giorni di avere tra noi il professor Franco Cardini, uno dei più autorevoli medievisti europei, pronto a svelare i segreti di quella che definisce "La stagione dei Guelfi e dei Ghibellini". E che tempismo perfetto: proprio quando Modena celebra i 700 anni della leggendaria battaglia di Zappolino, ecco arrivare il professore giusto al momento giusto. Il sindaco Massimo Mezzetti farà gli onori di casa per questo evento promosso dal Comune di Modena in collaborazione con l'Associazione Terra e Identità. L'ingresso è libero, perché certe lezioni di storia dovrebbero essere patrimonio di tutti, non privilegi da salotto.

Il professore che ha fatto del Medioevo la sua vita

Franco Cardini non è un medievista qualunque. Nato a Firenze nel 1940, ha costruito una carriera internazionale che fa invidia: dalle aule dell'Università di Firenze e Bari fino ai prestigiosi corridoi dell'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e della Harvard University. Le sue ricerche sulle crociate, sui pellegrinaggi e sui rapporti tra Europa e Islam hanno ridefinito il modo di guardare al Medioevo, liberandolo da stereotipi e luoghi comuni. Autore prolifico di saggi e romanzi storici, collabora con Rai Storia e numerose testate, dimostrando che la storia può essere rigorosa senza essere noiosa. Il suo approccio "antiretorico" promette di regalare al pubblico modenese una serata di grande spessore culturale.

La secchia che fece la storia (e la leggenda)

Il timing di questa lectio non è casuale. Proprio sabato 15 novembre ricorrevano i 700 anni della battaglia di Zappolino, quell'episodio del 1325 che ha regalato alla storia una delle rivalità più gustose d'Italia: Modena contro Bologna, ghibellini contro guelfi, e soprattutto una secchia di legno che da allora non smette di far parlare di sé. Le truppe ghibelline modenesi, guidate da Rainaldo Bonacolsi (il "duca" Passerino, signore di Mantova e temporaneamente anche di Modena), si trovarono di fronte un esercito guelfo bolognese molto superiore numericamente. Ma i modenesi, forti anche di un contingente di cavalleria tedesca, ribaltarono le sorti dello scontro ottenendo una vittoria clamorosa, inseguendo i bolognesi in rotta fin sotto le mura della loro città.

Il secchio che divenne simbolo

Ed è qui che entra in scena lei, la protagonista assoluta: la Secchia rapita. Alcuni modenesi, fermatisi a un pozzo per dissetarsi durante l'inseguimento, portarono a casa un secchio di legno che nei secoli è diventato un simbolo identitario per la città. Oggi è conservato ed esposto nelle sale del Palazzo municipale, dove lunedì sera risuoneranno le parole del professor Cardini. Alessandro Tassoni immortalò l'episodio nel suo poema eroicomico, trasformando una battaglia medievale in una delle opere più divertenti della letteratura italiana. Ma la storia vera, come spesso accade, è ancora più affascinante della leggenda.

Informazioni pratiche per non perdersela

Quando: Lunedì 17 novembre 2025, ore 17 Dove: Sala di Rappresentanza del Palazzo municipale, Piazza Grande 16, Modena Ingresso: Libero Relatore: Professor Franco Cardini Titolo: "La stagione dei Guelfi e dei Ghibellini"

E dopo la cultura... la tavola!

Per chi volesse completare la giornata con una nota gastronomica a tema, la sera di lunedì il ristorante tRe in piazza della Pomposa propone una cena speciale intitolata "A tavola con la secchia". Lo chef Luca Marchini interpreterà creativamente questa vicenda storica, dimostrando che a Modena la storia si gusta anche a tavola. Un'occasione per scoprire come 700 anni dopo, quella famosa secchia continui a unire tradizione, cultura e identità cittadina. Perché certe storie, raccontate dal professore giusto, non invecchiano mai.
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