Una tombola che vale molto più di una cartella
Sotto i portici della nostra piazza, dove da generazioni si incontrano i carpigiani, è arrivata una novità che profuma di casa e suona di dialetto. Il
Lions Club Carpi Host, guidato dal presidente
Carlo Camocardi, ha presentato la "
Tòmbola di carpśàan", un progetto che racchiude in sé l'anima più autentica di Carpi: quella che non dimentica le proprie radici ma che, al tempo stesso, sa tendere la mano a chi ne ha bisogno.
Il dialetto come ponte tra passato e futuro
"La tombola che presentiamo è ben più di un gioco da tavola", ha spiegato
Camocardi con quella passione che si accende quando si parla di cose che stanno veramente a cuore. "È una difesa della cultura locale e la salvaguardia della lingua del nostro territorio". Ma attenzione: non si tratta di alzare steccati o di guardare al passato con nostalgia sterile. Come ha precisato lo stesso presidente, questa operazione non vuole escludere chi a Carpi è arrivato dopo percorsi migratori. "La nostra è una terra che accoglie e coinvolge", ha sottolineato, "ma riteniamo importante non dimenticare le nostre radici, chi siamo e da dove veniamo".
Un progetto corale che racconta Carpi
La tombola si inserisce nel più ampio progetto "
Noi di Carpi", il filo conduttore dell'annata lionistica che sta esplorando tutti gli aspetti della cultura locale. Un lavoro corale che ha coinvolto
Mauro D'Orazi,
Claudio Varetto e
Fabrizio Michelini, e che spazia dalla lingua alla storia, dalle tradizioni all'architettura, dall'arte alla gastronomia, con particolare attenzione all'aceto balsamico e all'arte della vignetta satirica. Il materiale raccolto confluirà in un volume che racconterà questo percorso, diventando un prezioso patrimonio identitario da non disperdere.
Quando la cultura diventa solidarietà
Ma i Lions non sarebbero tali se non trasformassero ogni iniziativa in un service per la comunità. Con una donazione minima di
25 euro, chi acquista la tombola contribuisce a un progetto che scalda il cuore: sostenere l'associazione "
Ho Avuto Sete" e il suo "
Tavola Amica, aggiungi un posto a tavola". Ogni domenica, al
Centro Bruno Losi di via Medaglie d'Oro, circa settanta persone sole o fragili trovano non solo un pasto caldo, ma anche compagnia e calore umano.
Paolo Balestrazzi, presidente di "Ho Avuto Sete", racconta con orgoglio che dal 29 gennaio 2023 il servizio non si è mai interrotto, "Natale e Pasqua compresi", servendo finora
10mila pasti.
L'obiettivo concreto
Il Lions Club si è impegnato ad acquistare attrezzature per la cucina del valore di circa
8mila euro. "Il tempo che stiamo vivendo non è facile per nessuno", riflette
Camocardi, "ma per alcuni è diventato molto difficile. Conosciamo la grande generosità della nostra Carpi e ci rivolgiamo a lei". Il progetto nasce dalla collaborazione con la cooperativa "
Il Mantello" e rappresenta una risposta alla crescente povertà materiale e immateriale del territorio, con particolare attenzione al tema della solitudine, "epidemia strisciante del nostro tempo".
Due occhi in regalo: i cani guida
Parallelamente, sempre sotto i portici, i soci distribuiranno materiale informativo per la raccolta fondi destinata all'acquisto e addestramento di cani guida per ciechi. Un impegno che il Lions persegue dal 1959 attraverso il centro di addestramento di
Limbiate.
Massimo Barbi, referente per tutta la provincia di Modena, spiega l'importanza del progetto: "L'acquisto e l'addestramento di un cane guida costa circa
25mila euro, ma significa donare 'due occhi' a chi non li ha". Quest'anno il Club di Carpi completerà la raccolta per almeno due cani.
Dove trovarla
La "
Tòmbola di carpśàan" si trova sotto i portici della piazza e nelle librerie del centro. Un piccolo gesto che può fare la differenza, perché - come direbbero i nostri nonni in perfetto dialetto carpigiano - "al cōr al sa mia da che part andèr, ma al sa sèmpar quand l'è in ch'l post giöst" (il cuore non sa da che parte andare, ma sa sempre quando è nel posto giusto). E il posto giusto, per questa tombola speciale, è proprio qui, tra i nostri portici, dove la tradizione incontra la solidarietà e il dialetto diventa ponte verso il futuro.