Quando l'amore diventa rivoluzione: al Teatro delle Passioni


Quando l'amore diventa rivoluzione: al Teatro delle Passioni

Un mito eterno rivive a Modena

Al Teatro delle Passioni di Modena va in scena fino a oggi, 21 dicembre, una rilettura contemporanea di uno dei più grandi classici della letteratura mondiale. Tristano e Isotta, il nuovo progetto teatrale firmato da Virginia Landi e Tatjana Motta, trasforma il celebre mito celtico in un'esperienza immersiva che interroga il nostro modo di concepire l'amore nel 2025. La produzione di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale porta sul palco non solo una storia d'amore impossibile, ma una riflessione profonda su come raccontiamo i sentimenti oggi, trasformando il teatro in uno spazio di ascolto collettivo, "come si farebbe intorno a un fuoco".

Due talenti emergenti al timone

Virginia Landi, regista due volte finalista al prestigioso Bando Regist* Under 35 della Biennale Teatro di Venezia, e Tatjana Motta, drammaturga vincitrice del 55° Premio Riccione per il Teatro con il testo "Notte Bianca", collaborano dal 2017 in un percorso artistico caratterizzato da sperimentazione linguistica e forte impegno socio-politico, con particolare attenzione alle questioni di genere. La loro versione di Tristano e Isotta non si limita a riproporre il mito: lo decostruisce, lo interroga, lo rende attuale. Quali stereotipi culturali influenzano il nostro immaginario amoroso? Cosa rende un amore davvero sovversivo? Sono domande che risuonano con forza particolare in un'epoca di ridefinizione delle relazioni affettive.

Il laboratorio con i giovani di Modena

Un elemento distintivo del progetto è stato il coinvolgimento diretto degli studenti. Durante l'inverno e la primavera del 2025, le due artiste hanno condotto un PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento) con la classe 3B del Liceo Scienze Applicate dell'IIS Corni di Modena. Il laboratorio di teatro e scrittura collettiva, inserito in un progetto di educazione affettiva della scuola, ha permesso ai ragazzi di confrontarsi sul modo in cui oggi viviamo le relazioni. Le loro suggestioni sono entrate direttamente nel processo creativo, arricchendo una drammaturgia già di per sé innovativa.

Musica, costume e scenografia: un viaggio nel tempo

Lo spettacolo si distingue per l'approccio multidisciplinare. La musica, elemento centrale nella storia originale - Tristano e Isotta si innamorano durante lezioni di musica e comunicano attraverso spartiti -, è affidata al compositore e sound designer Andrea Centonza, che crea una dimensione sonora che dal Medioevo arriva ai nostri giorni con influenze elettroniche. I costumi di Rossana Gea Cavallo guidano il pubblico in un percorso a ritroso nel tempo, mentre il progetto scenico di Maddalena Oriani e le luci di Vincenzo De Angelis evocano uno spazio capace di contenere epoche diverse, come accade quando raccontiamo un viaggio attraverso i ricordi.

Un cast che dà voce alla memoria

I quattro interpreti - Giovanni Cannata, Marta Malvestiti, Cristiana Tramparulo e Riccardo Vicardi - entrano in scena come cantastorie che cercano di ricordare una canzone dimenticata. Sono artisti, musicisti, viaggiatori inquieti che attraversano confini geografici e temporali, creando una narrazione polivocale dove passato e presente si mescolano.

L'amore come atto politico

"In una società militarizzata, gerarchica e patriarcale", commentano Landi e Motta, "Tristano e Isotta bevono un filtro che li accomuna, trascinandoli in un'esperienza dove il desiderio è pari, dove non c'è dominazione di genere e le responsabilità di ogni azione sono condivise". Il loro amore diventa così metafora di resistenza: quando il linguaggio amoroso usa parole del lessico militare, quando il corpo dell'amante è visto come territorio da conquistare, i due protagonisti sono costretti a inventare un linguaggio fuori dalle logiche del loro mondo.

Informazioni pratiche

Dove: Teatro delle Passioni, Modena Quando: Fino al 21 dicembre 2025 Produzione: Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale Evento speciale: Presentazione del libro "Tre paesaggi" (con i testi di Tatjana Motta) avvenuta il 13 dicembre Un'occasione per riflettere su come l'amore possa essere, ancora oggi, l'atto più radicale di resistenza che conosciamo.
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