Romano Prodi a Carpi: "Trump ha demolito la democrazia, serve un referendum europeo per abolire il veto"


Romano Prodi a Carpi: "Trump ha demolito la democrazia, serve un referendum europeo per abolire il veto"

Romano Prodi è arrivato a Carpi con un messaggio chiaro: l'Europa deve cambiare per sopravvivere. L'ex Premier ha incontrato gli studenti dell'Istituto Meucci presso l'Auditorium San Rocco per una conferenza dal titolo "Come sfuggire al declino in un mondo che cambia", offrendo un'analisi senza filtri sui nuovi equilibri geopolitici mondiali.

Le parole più dure sono state riservate alla presidenza Trump: "Ha demolito la democrazia all'interno del suo paese, contro giornalisti e magistrati". Una critica che si inserisce in una riflessione più ampia sulla politica estera americana. "Gli USA hanno pensato che la democrazia si potesse esportare anche con la forza", ha spiegato Prodi ai giovani presenti, "ma nella politica estera non si può imporre la propria ideologia".

Il cuore dell'intervento ha riguardato però l'Europa e le sue fragilità. "Si resiste solo stando uniti tutti insieme", ha sottolineato l'ex Premier, dipingendo un quadro preoccupante dell'attuale situazione: "Non c'è un bel momento di unità. Francia e Germania vanno d'accordo, però non fanno tante cose con l'amore e lo slancio del passato. L'Italia si tiene un po' in Europa e un po' con Trump".

La proposta più concreta di Prodi punta al cuore del problema decisionale europeo. "Un problema sta frenando l'Europa: ci sono alcuni paesi tra cui l'Italia che non vogliono l'abolizione dell'unanimità per conservare un potere". La sua soluzione è radicale: "Fare un referendum sull'abolizione del diritto di veto" a livello europeo.

Durante il punto stampa riservato ai giornalisti, l'ex Premier ha analizzato diversi dossier internazionali. Sulla guerra in Ucraina, il giudizio è severo: "L'Europa si sta comportando bene, ma non col vigore che vi dovrebbe essere". Il problema principale è la mancanza di coordinamento: "Adesso ognuno parla con Trump in modo separato, non c'è quella forza comune. Pensate che i progetti di pace per l'Ucraina li hanno fatti i turchi, i sauditi, i brasiliani, l'Europa no".

Sul fronte interno, Prodi non nasconde le preoccupazioni per l'economia italiana. Pur riconoscendo che "il rigore del bilancio è giusto" parlando della Legge di Bilancio, l'allarme riguarda la crescita: "Il problema della crescita è gravissimo. Quest'anno siamo nella metà inferiore tra i paesi europei e tutte le previsioni del Fondo Monetario ci danno ultimi di tutti i 27 paesi".

Le conseguenze per le nuove generazioni sono evidenti: "Nessuna riforma, nessun salto in avanti per il futuro del paese. Quindi sui giovani non c'è una bella scommessa". Un messaggio diretto agli studenti carpigiani presenti in sala.

Infine, sul tema della denatalità che tocca da vicino anche il territorio emiliano-romagnolo, Prodi ha mostrato un realismo disarmante: "La natalità si aiuta con una politica della famiglia che è doverosa, però non è molto efficace in nessun paese del mondo".

L'incontro ha offerto agli studenti l'opportunità di confrontarsi con uno dei protagonisti della politica italiana ed europea degli ultimi decenni, tra analisi lucide del presente e proposte concrete per affrontare le sfide future. Un messaggio che suona come un appello: l'Europa deve scegliere se rimanere divisa o trovare il coraggio di cambiare.

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