Il custode storico Ezio Pavesi lancia un grido d'allarme per la fabbrica Bugatti di Campogalliano, simbolo della Motor Valley emiliana, dopo che l'edificio abbandonato è stato occupato da un rave abusivo nel weekend di Halloween. Una situazione che ha toccato il fondo del degrado per uno dei luoghi più iconici della storia automobilistica italiana. Per trent'anni la famiglia Pavesi ha custodito volontariamente la Fabbrica Blu, permettendo a migliaia di appassionati di tutto il mondo di visitare il luogo dove nasceva la leggendaria EB110. "È sempre stata in ordine e protetta", racconta Pavesi con amarezza. "Nel 2022 abbiamo dovuto lasciarla. In soli tre anni la situazione è precipitata". Dal 2022, quando la custodia è cessata e l'edificio è stato abbandonato dalla proprietà, il declino è stato inarrestabile: prime intrusioni, vetri rotti, graffiti, vandalismi sempre più gravi, fino all'occupazione per il rave del 31 ottobre 2024. "Quando il rave finirà vedremo i danni reali, che già si notano", denuncia il custode storico. La famiglia Pavesi non si è arresa e ha fondato un'associazione culturale per difendere la memoria del luogo. L'ultima carta giocata è una petizione su change.org che in pochi giorni ha superato le 2.000 firme, con l'obiettivo di sollecitare l'intervento urgente delle istituzioni. La richiesta è chiara: le autorità competenti devono intervenire per mettere in sicurezza la struttura, fermare gli ingressi illegali e avviare un percorso di tutela. "La proprietà sia obbligata a ripristinare sicurezza e manutenzione, o l'immobile venga affidato a gestione pubblica", si legge nella petizione. L'appello si rivolge a Governo, Ministero dell'Interno, Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna e Comune di Campogalliano per salvare quello che definisce "un patrimonio unico per storia, architettura e cultura". L'idea è trasformare la fabbrica in museo, spazio culturale o centro tecnico dedicato alla storia dell'automotive italiano. "La Fabbrica Blu non appartiene solo a chi ne detiene i muri: appartiene alla memoria collettiva della Motor Valley", conclude Pavesi. "Se non si interviene subito, rischiamo di perderla per sempre". Un monito che suona come l'ultimo appello prima che uno dei simboli dell'eccellenza italiana scompaia definitivamente.
Salviamo la Fabbrica Blu di Bugatti: l'appello disperato dopo il rave di Halloween