Dopo settimane di tensione e rinvii,
Cgil e
Uil hanno finalmente siglato l'accordo integrativo sindacale con
Ausl e
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Un risultato che porta nelle tasche di circa 8mila operatori sanitari del territorio modenese risorse concrete per affrontare il carovita e valorizzare il loro impegno quotidiano.
La svolta dopo le polemiche
Le settimane scorse non sono state facili. Tavoli di confronto rinviati, polemiche accese tra le sigle sindacali, e soprattutto la preoccupazione di migliaia di lavoratori che aspettavano risposte concrete. Ma alla fine, la determinazione di
Giulia Casamassima, responsabile per la sanità della Fp Cgil di Modena, e
Nicola Maria Russo, segretario provinciale della Uil Fpl di Modena e Reggio Emilia, ha dato i suoi frutti. "Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a garantire le progressioni economiche per gli anni 2025-27", dichiarano i due sindacalisti. E i numeri parlano chiaro: grazie a una maggioranza reale del 70% nelle Rappresentanze Sindacali Unitarie di entrambe le aziende sanitarie, sono riusciti a portare a casa un bottino di tutto rispetto.
I numeri dell'accordo
L'intesa prevede complessivamente
4 milioni di euro per le progressioni economiche e
550mila euro per la valorizzazione del personale sanitario, amministrativo e tecnico. Una cifra importante che si traduce in aumenti concreti per chi ogni giorno si prende cura della salute dei cittadini.
Azienda Ospedaliero-Universitaria
Per il policlinico universitario, l'accordo destina
500mila euro per le progressioni economiche sia per il 2025 che per il 2026, più
100mila euro per progetti incentivanti. Risorse che premieranno l'impegno di medici, infermieri e personale tecnico in prima linea.
Ausl di Modena
Ancora più consistente il pacchetto per l'Azienda sanitaria territoriale:
un milione di euro per le progressioni economiche nell'arco del triennio 2025-27, integrato da una serie di progetti mirati. Tra questi spiccano
100mila euro per gli autisti soccorritori,
150mila euro per il personale amministrativo e tecnico,
500mila euro per il welfare aziendale e
200mila euro per armonizzare il sistema indennitario.
La battaglia contro gli accordi al ribasso
Particolarmente significativo il racconto della trattativa in Ausl, dove le altre sigle sindacali -
Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up - avevano sottoscritto in fretta un'ipotesi di accordo molto meno vantaggiosa. "Fortunatamente non avevano la maggioranza e la RSU è riuscita ad evitare un grande errore", spiega
Casamassima con una punta di soddisfazione. La svolta è arrivata il
10 dicembre, quando i rappresentanti di Cgil e Uil hanno identificato "errori grossolani" nei testi presentati il 5 dicembre, di cui nessun altro si era accorto. Un'analisi approfondita dei fondi negoziali ha poi permesso di scovare ulteriori risorse economiche da destinare ai lavoratori.
Oltre gli annunci, i fatti
"Dopo i mirabolanti annunci di alcune sigle sindacali", commentano con una velata ironia i due sindacalisti, "oggi con la serietà che ci contraddistingue, abbiamo la certezza di annunciare quello che siamo riusciti ad ottenere per i lavoratori". Un modo elegante per sottolineare la differenza tra chi promette e chi porta a casa risultati concreti. L'accordo rappresenta un segnale importante per tutto il comparto sanitario modenese, che negli ultimi anni ha affrontato sfide enormi tra pandemia, carenza di personale e difficoltà strutturali. Come dimostrano i recenti disservizi nell'Area Nord segnalati dalla stessa
Uil, con ambulanze fuori uso e problemi al Pronto Soccorso di Mirandola, investire sul personale significa investire sulla qualità del servizio ai cittadini. Un accordo che, al di là dei numeri, testimonia come il dialogo sindacale serio e la competenza nelle trattative possano ancora fare la differenza nel garantire diritti e dignità ai lavoratori della sanità pubblica.
