Non c'è pace per la Cabassi Union di via Marri. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, qualche teppista ha pensato bene di prendere a calci la porta del bar della società sportiva, come se non avesse di meglio da fare in un fine settimana di settembre. È il terzo episodio in pochi mesi che colpisce questa struttura di proprietà del Comune di Carpi. Prima erano stati i muri a fare le spese della creatività di questi artisti del vandalismo, poi le reti del campo erano finite divelte, e ora tocca alla porta d'ingresso subire il trattamento "calcistico" - peccato che il pallone non c'entrasse nulla. La società sportiva di Santa Croce non ci sta più e lancia un appello all'amministrazione comunale: serve un sistema di videosorveglianza, e serve in fretta. Perché se è vero che lo sport unisce, questi episodi dividono e feriscono una comunità che ha fatto della passione per il calcio un punto di ritrovo importante. Non è solo questione di soldi per riparare i danni - anche se ogni euro speso per rimettere a posto quello che altri rompono è un euro che manca per migliorare le strutture sportive. È una questione di rispetto per chi ogni giorno si impegna per offrire ai giovani di Carpi un luogo dove crescere attraverso lo sport. L'auspicio è che le telecamere arrivino presto, prima che questi vandali in cerca di emozioni forti decidano di alzare ancora il tiro. Perché se continuano così, alla Cabassi Union non rimarrà più niente da rompere.
Santa Croce sotto assedio: vandali all'attacco della Cabassi Union