Le farmacie del territorio modenese ieri hanno dovuto fare i conti con una giornata particolare. Mentre i farmacisti dipendenti di tutta Italia incrociavano le braccia per l'intera giornata lavorativa, i titolari delle 182 farmacie della provincia hanno garantito comunque l'apertura, seppur con servizi ridotti. Lo sciopero nazionale ha coinvolto circa 60mila lavoratori delle farmacie private in tutta Italia, tutti uniti nella richiesta di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto il 31 agosto 2024. Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato la protesta dopo la rottura delle trattative con Federfarma, accusata di non voler riconoscere aumenti retributivi adeguati al costo della vita. Fabrizio Violi, presidente di Federfarma Modena dal 2023 e direttore della farmacia di Spilamberto, ha voluto chiarire la posizione dei titolari: "Rispettiamo le rivendicazioni dei nostri collaboratori e la legittimità dello sciopero. Ci auguriamo però che si possano presto riprendere le trattative, animate da spirito di dialogo aperto". Il presidente ha spiegato che Federfarma ha già avanzato proposte di aumento sia dal punto di vista economico che del welfare aziendale, con percorsi formativi in orario di lavoro e garanzie aggiuntive per maternità e infortuni. Ma il nodo della questione resta la sostenibilità economica: "La farmacia di una grande città come Modena ha condizioni diverse da quella di un piccolo paese dell'Appennino", ha sottolineato Violi. Per i cittadini di Carpi e del territorio, la giornata si è svolta comunque senza particolari disagi. Le farmacie hanno mantenuto il servizio essenziale, garantendo la dispensazione dei farmaci urgenti e i servizi sanitari di base. "Saremo comunque aperti", aveva assicurato Violi, "facendo di tutto per evitare il più possibile disagi per i cittadini". La questione ora torna sui tavoli nazionali, dove sindacati e associazioni datoriali dovranno trovare un accordo che tenga conto delle diverse realtà territoriali, dalla farmacia rurale di montagna a quella del centro cittadino, tutte accomunate dal ruolo di presidio sanitario di prossimità per milioni di italiani.
Sciopero in farmacia: 60mila dipendenti si fermano per il contratto