Settecento anni dopo Zappolino: quando la Storia torna a far parlare di sé


Settecento anni dopo Zappolino: quando la Storia torna a far parlare di sé

Un appuntamento che vale più di una secchia

Chi l'avrebbe mai detto che una battaglia del 1325 sarebbe tornata protagonista nel 2025? Eppure eccoci qui, a parlare di Passerino Bonacolsi come se fosse un personaggio di cui si discute al bar. E forse è proprio questo il bello: la Storia, quella vera, quella che ha cambiato i destini delle nostre terre, che bussa alla porta del presente per ricordarci da dove veniamo. Il 21 novembre, dalle 16.30 alle 18.30, il Palazzo dei Musei di Modena si trasforma in una macchina del tempo. Non serve il biglietto per Carpi questa volta: basta la curiosità di scoprire come mai una battaglia combattuta settecent'anni fa continua a far discutere studiosi e appassionati.

Il duca che fece tremare l'Emilia

Rainaldo Bonacolsi, detto Passerino - e già il soprannome la dice lunga sul personaggio - non era certo uno che passava inosservato. Signore di Modena nel pieno del Trecento, si trovò al centro di equilibri politici che facevano impallidire le moderne strategie elettorali. Guelfi contro ghibellini, Bologna contro Modena, alleanze che cambiavano più velocemente del tempo di novembre. La conferenza "I tempi del duca Passerino" promette di restituirci la complessità di un'epoca in cui ogni mossa poteva significare la differenza tra gloria e disfatta. E Passerino, va detto, di mosse azzardate ne fece parecchie.

Un cast da Oscar per raccontare il Medioevo

Il Comune di Modena, in collaborazione con l'associazione Terra e Identità e il Museo Civico, ha messo insieme un quartetto di specialisti che farebbe invidia a qualunque talk show. L'architetto Carla Costa, il professor Fabio Marri dell'Università di Bologna, il professor Raffaele Tamalio dell'Accademia Virgiliana e lo storico Gabriele Sorrentino si alterneranno per raccontare non solo la parabola di Passerino, ma l'intera stagione medievale che vide le nostre terre al centro di dinamiche europee. Perché è questo il punto: nel 1325, quando si combatté la battaglia di Zappolino, in ballo c'era molto più di una questione di confini tra Modena e Bologna. C'era un'Italia che cercava la propria identità tra Impero e Papato, tra tradizioni locali e ambizioni universali.

Da Zappolino alla Secchia: quando la leggenda supera la realtà

La battaglia di Zappolino non fu una scaramuccia qualunque. Stiamo parlando di oltre 40.000 uomini sul campo di battaglia, cifre che fanno impressione anche oggi. E da quello scontro - vinto dai modenesi contro ogni pronostico - nacque la leggenda della Secchia rapita, immortalata da Alessandro Tassoni in un poema che trasformò una cronaca militare in letteratura immortale. Quella secchia, simbolo di una rivalità che attraversa i secoli, ancora oggi fa bella mostra di sé nel Palazzo Comunale di Modena. Non proprio a Carpi, ma abbastanza vicina da far sentire anche noi parte di questa storia antica e sempre viva.

Informazioni pratiche per viaggiatori nel tempo

Dove: Sala conferenze del Palazzo dei Musei di Modena (Largo Porta Sant'Agostino, 337) Quando: Venerdì 21 novembre 2025, dalle 16.30 alle 18.30 Costo: Ingresso libero Parcheggio: Disponibile nelle vicinanze L'evento fa parte del progetto "Zappolino 700. 1325 – 2025", un'iniziativa che ha coinvolto Modena, Bologna e la Valsamoggia in un programma di celebrazioni per i settecento anni dalla battaglia. Un'occasione per riscoprire come la nostra Emilia sia sempre stata crocevia di storia e cultura, anche quando sembrava che tutto si decidesse altrove. Insomma, se volete capire perché ancora oggi tra modenesi e bolognesi c'è quella sottile competizione che sa di antico, questo è l'appuntamento giusto. E chissà che non scopriate anche qualche connessione con la nostra Carpi, sempre attenta osservatrice delle vicende dei vicini di casa.
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