Sul necrologio, accanto al nome di Odoardo Farina, campeggiavano le forbici e il pettine stilizzati. Simboli che raccontano una vita, quella di un uomo che per cinquant'anni ha tagliato capelli e barbe nella frazione di Migliarina, diventando molto più di un semplice barbiere. A 73 anni, Odoardo ha chiuso gli occhi per sempre, portandosi via l'ultimo pezzo di una tradizione che affonda le radici nel Settecento. La sua bottega non era solo un posto dove sistemarsi i capelli. Era il salotto buono della frazione, dove si incontravano i volti di sempre e quelli nuovi, dove le chiacchiere scorrevano fluide come l'acqua del lavandino. Farina aveva quel dono raro di far sentire tutti a casa propria, con quel sorriso che accompagnava ogni taglio e quella battuta pronta che alleggeriva anche le giornate più grigie. Ma chi pensava di conoscere tutto di questo maestro delle forbici si sbagliava di grosso. Perché Odoardo nascondeva un'anima rock che pulsava al ritmo delle bacchette di Giampaolo Lancellotti, il batterista dei Nomadi e poi dei Semprenoi. Non era un fan qualunque: era uno di quelli che non si perdeva un concerto, che seguiva le tournée come un adolescente innamorato della musica. Quando nel 2022 ha definitivamente abbassato la saracinesca della sua bottega, Farina ha trovato una nuova missione: tenere viva la memoria di Lancellotti, scomparso prematuramente. Si è fatto presidente e organizzatore del club degli amici del batterista, trasformando la sua passione in un impegno concreto. Ha persino promosso una petizione per intitolare un luogo pubblico di Carpi al musicista, sapendo bene quanto Giampaolo fosse legato alla sua città e quanto si fosse speso per aiutare i bambini africani. È così che vanno le cose nella nostra Carpi: quando se ne va una persona come Odoardo Farina, non si perde solo un artigiano o un appassionato di musica. Si chiude una pagina di quella storia minuta ma preziosa che è fatta di gesti quotidiani, di sorrisi autentici, di quella generosità silenziosa che rende una comunità davvero tale. Le esequie si terranno giovedì 9 ottobre alle 11.30 presso Terracielo, in forma civile, come voleva lui. Poi il viaggio verso l'ara cineraria di Modena, ultimo saluto a un uomo che ha saputo essere contemporaneamente custode della tradizione e amante della modernità. Alla signora Renata, al figlio Simone e alla nuora Serena vanno le condoglianze di tutta la città. Perché quando se ne va uno come Odoardo, un po' tutti ci sentiamo più poveri.