Capita ancora, per fortuna, che la politica metta da parte le bandiere di partito per guardare ai problemi veri della gente. È quello che è successo a Carpi, dove Giorgio Cavazzoli, vice coordinatore regionale della Democrazia Cristiana che ama definirsi "orgogliosamente cittadino di Carpi", ha deciso di sostenere pubblicamente l'appello lanciato dal Partito Democratico per ottenere più agenti di polizia in città. Una mossa che sa di altri tempi, quando la politica sapeva ancora dialogare oltre le appartenenze. Cavazzoli non ha usato mezzi termini: la richiesta del PD al Ministero dell'Interno per nuovi agenti è "concreta e necessaria". Parole che pesano, soprattutto quando arrivano dall'altra parte dello schieramento politico. "La sicurezza non è né un argomento da strumentalizzare né un terreno di propaganda", ha sottolineato il rappresentante democristiano, andando dritto al cuore della questione. E qui c'è tutta la saggezza di chi conosce bene Carpi e i suoi abitanti: le chiacchiere da bar non bastano, servono "azioni istituzionali e percorsi seri". La lezione che arriva da questa vicenda è semplice ma preziosa: quando si parla della sicurezza dei carpigiani, delle loro famiglie e delle attività economiche che fanno vivere la città, le etichette politiche diventano carta straccia. Quello che conta è la collaborazione tra Governo, forze dell'ordine e amministrazioni locali. "La sicurezza è un bene comune che va tutelato con responsabilità", ha concluso Cavazzoli. Parole che dovrebbero essere scolpite nella pietra, soprattutto in tempi in cui spesso prevalgono le polemiche sterili sui fatti concreti. Chissà che questo esempio di buon senso politico non faccia scuola. I cittadini di Carpi se lo meritano.
Sicurezza a Carpi: quando la politica sa fare squadra
