Il progetto di unificazione tra le diocesi di
Carpi e
Modena subisce un nuovo rinvio. A comunicarlo è stato il
vescovo Erio Castellucci in una recente intervista, spiegando che il
Dicastero per i Vescovi ha richiesto ulteriore documentazione prima di procedere con l'autorizzazione definitiva.
I motivi del ritardo
Il prelato ha spiegato che la richiesta di approfondimenti è arrivata dal nuovo Prefetto del Dicastero, subentrato di recente al
cardinale Robert Prevost, ora
papa Leone XIV. Questo cambio ai vertici dell'organismo vaticano competente per le questioni diocesane ha comportato una revisione dei dossier in corso, incluso quello relativo all'unificazione delle due diocesi emiliane.
Monsignor Castellucci ha anche fatto riferimento a "difficoltà psicologiche" legate al processo, probabilmente riconducibili alle naturali resistenze che accompagnano cambiamenti di questa portata nelle comunità religiose locali.
Le prospettive future
Nonostante il ritardo, il vescovo si è mostrato ottimista sui tempi di realizzazione del progetto.
Castellucci ha dichiarato di essere "sicuro che le difficoltà svaniranno quando il Dicastero darà il via libera", lasciando intendere che l'unificazione rimane un obiettivo concreto e raggiungibile. L'elezione di
Robert Prevost a Papa con il nome di
Leone XIV lo scorso maggio ha infatti comportato un riassetto dei vertici vaticani, con conseguenti rallentamenti nell'iter di pratiche già avviate.
L'impatto sul territorio
Per i fedeli di
Carpi e
Modena, l'unificazione rappresenterebbe un cambiamento significativo nell'organizzazione ecclesiastica locale. Il progetto, quando sarà approvato, porterà alla creazione di un'unica diocesi che comprenderà entrambi i territori, con implicazioni pratiche per la gestione pastorale e amministrativa delle parrocchie. La comunità carpigiana, guidata da
monsignor Castellucci dal 2012, continua quindi ad attendere sviluppi su un processo che coinvolge direttamente l'organizzazione religiosa del territorio.