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Ramazzini torna a far parlare di sé, purtroppo non per le sue eccellenze mediche. Stavolta è un pezzo di controsoffitto che ha ceduto in terapia intensiva a riaccendere le polemiche sulle condizioni della nostra struttura ospedaliera. E quando succedono queste cose, si sa, la politica non sta a guardare.
La denuncia di Forza Italia
Antonio Platis, vicecoordinatore regionale di Forza Italia e mirandolese doc, non usa giri di parole: «Fatto gravissimo», tuona, definendo l'accaduto «ulteriore dimostrazione del degrado strutturale in cui versa il Ramazzini». Il quarantaquattrenne ingegnere, che alle ultime europee ha provato la scalata a Bruxelles nel collegio Nord-orientale, punta il dito contro la Regione: «Il ciclo di vita dell'ospedale è concluso da tempo, ma per almeno venti anni si è perso tempo rinviando il progetto di campagna elettorale in campagna elettorale».
Il terremoto del 2012 e le occasioni perdse
La stoccata più dura arriva quando
Platis rievoca il sisma del 2012, quella ferita ancora aperta nel cuore della nostra Bassa: «Anche dopo il drammatico terremoto, l'Ausl ha preferito limitarsi ad intascare i rimborsi delle assicurazioni invece di valutare un progetto ampio, valorizzando realmente i territori sia di
Mirandola sia di
Carpi». Una critica che fa male perché tocca nel vivo. Quante volte, in questi anni, abbiamo sentito promesse di rinnovamento che si sono dissolte come polvere al vento?
L'interrogazione in Regione
La questione non si ferma ai comunicati stampa.
Pietro Vignali, capogruppo di Forza Italia in Assemblea legislativa (l'ex sindaco di Parma eletto con quasi 8mila preferenze alle ultime regionali), ha presentato un'interrogazione urgente alla Giunta regionale. Le domande sono quelle che ogni carpigiano si sta facendo: quali misure concrete per mettere in sicurezza il
Ramazzini nell'attesa del nuovo ospedale, che secondo le previsioni arriverà tra oltre otto anni?
Tra rattoppi e narrazioni trionfali
«Ci troveremo di fronte a nuove maxi spese al Ramazzini che saranno soltanto l'ennesimo rattoppo», prevede amaramente
Platis, «in netto contrasto con la narrazione trionfale che la sinistra ha sempre fatto della sanità emiliano-romagnola». Parole che suonano come una provocazione, ma che fanno riflettere. Perché se è vero che la nostra sanità regionale è spesso portata ad esempio, è altrettanto vero che chi vive quotidianamente la realtà del
Ramazzini sa bene quali siano le criticità. Il cedimento di un controsoffitto può sembrare un episodio minore, ma a volte sono i piccoli segnali a raccontare le grandi storie. E la storia del nostro ospedale sembra ancora lunga da scrivere.