Strade delle Terre d'Argine: il triste bilancio di un anno nero


Strade delle Terre d'Argine: il triste bilancio di un anno nero
La provincia di Modena chiude il 2025 con 39 vittime della strada, un dato che conferma la drammatica emergenza sicurezza sui nostri territori. Tra i comuni della Bassa, Carpi si conferma uno dei punti critici con 5 decessi, mentre Cavezzo registra un preoccupante peggioramento. I numeri emergono dal report annuale di Franco Piacentini, presidente dell'Associazione Famigliari vittime della strada, che da anni monitora la situazione provinciale.

Il quadro della Bassa modenese

I dati raccolti dall'osservatorio indipendente di Piacentini mostrano un territorio a macchia di leopardo per quanto riguarda la sicurezza stradale. Se Carpi mantiene il suo triste primato con 5 vittime nell'anno appena concluso, Cavezzo segna un netto passo indietro con 2 decessi - un dato che riporta il comune a livelli di mortalità che non si registravano dal 2016. L'unica nota positiva arriva da Mirandola e Soliera, che sono riusciti ad azzerare completamente gli incidenti mortali nel corso del 2025. Un risultato che dimostra come sia possibile invertire la tendenza quando si mettono in campo le giuste politiche di prevenzione.

Le cause principali: il fattore umano

L'analisi condotta dall'Associazione rivela dati allarmanti sulle dinamiche degli incidenti. Il 62% dei decessi tra gli automobilisti è causato da fuoriuscite di strada senza il coinvolgimento di altri veicoli - le cosiddette "uscite autonome" che spesso nascondono distrazione, colpi di sonno o alterazioni dello stato psicofisico. Anche tra i ciclisti la situazione è critica: delle 8 vittime totali registrate in provincia, oltre il 60% è deceduto a seguito di cadute accidentali. I pedoni travolti sono stati 5, tra cui una vittima investita tragicamente in tangenziale durante le ore notturne.

Il profilo delle vittime

I numeri delineano un profilo preciso delle vittime della strada nel modenese. Il 90% dei deceduti è di sesso maschile, quasi sempre nel ruolo di conducente o pedone. Tra le donne vittime, invece, il 33% viaggiava come passeggera. La fascia oraria più pericolosa si conferma quella pomeridiana, tra le 12 e le 18, quando il traffico è intenso e la stanchezza può farsi sentire. Piacentini ricorda che le cause sono quasi sempre riconducibili al fattore umano: distrazione legata all'uso del cellulare, stanchezza, eccesso di velocità e alterazione dello stato psicofisico.

L'appello per le festività

In questi giorni di festa natalizia, l'Associazione Famigliari vittime della strada lancia un appello alla prudenza. I festeggiamenti che si protraggono fino a tarda notte, uniti al consumo di alcol, possono compromettere i riflessi in modo fatale. L'obiettivo per il 2026 resta ambizioso ma necessario: replicare il successo di Mirandola e Soliera, portando a zero il numero di vite spezzate sull'asfalto in tutti i comuni della Bassa modenese.

Un problema strutturale

Il dato provinciale di 39 decessi conferma che la provincia di Modena non riesce a uscire dall'emergenza sicurezza stradale. Come sottolineato da Piacentini in precedenti dichiarazioni, nonostante l'esistenza dell'Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale presso la Prefettura, manca ancora un coordinamento efficace per trasformare i monitoraggi in azioni concrete di prevenzione. La strada per invertire questa tendenza passa necessariamente attraverso un impegno comune di istituzioni, forze dell'ordine e cittadini. Solo così si potrà sperare di vedere, nel prossimo bilancio annuale, numeri che raccontino finalmente una storia diversa.
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