Un battito d'ali di farfalla, un soffio di vento che trasforma l'ordinario in straordinario. È quello che è accaduto ieri all'ospedale "Ramazzini" di Carpi, dove la consueta visita pre-natalizia dei nostri biancorossi ai piccoli degenti di Pediatria si è trasformata in qualcosa di magico.
Il destino gioca in biancorosso
Mentre
Andrea Lazzaretti,
Enrico Bonzanini e i nostri ragazzi
Matteo Sorzi,
Matteo Rossini,
Tommaso Cecotti e
Riccardo Fortesi distribuivano sorrisi e palloni autografati nel reparto di Pediatria, la vita decideva di regalare a Carpi un nuovo tifoso. In quello stesso momento, infatti, nasceva
Teresa, figlia di
Maria e
Gabriele. La coincidenza - o meglio, il destino che sa giocare le sue carte migliori - ha voluto che i genitori, venuti a conoscenza della presenza dei calciatori nella struttura, chiedessero di poter incontrare la delegazione del Carpi. Una richiesta che non poteva rimanere inascoltata.
Quando il calcio incontra la vita
La comitiva biancorossa non se l'è fatta ripetere due volte. Dal reparto di Pediatria a quello di Neonatologia il passo è stato breve, ma il significato immenso. Vedere i nostri dirigenti e i nostri giocatori chinati su quella piccola vita appena sbocciata, con mamma e papà radiosi di felicità, è stata una di quelle immagini che valgono più di mille vittorie sul campo.
Teresa - permettetemi di battezzarla così - è ufficialmente la più giovane tifosa del Carpi, benché non ne sia ancora consapevole. Ma chissà, forse tra qualche anno la vedremo sugli spalti del "Cabassi" a incitare i suoi beniamini.
Il natale più bello
Non c'è regalo di Natale più grande della vita che nasce. E quando questa nascita si intreccia con i colori della propria città, con la passione che unisce una comunità intera, allora davvero il miracolo si compie. L'AC Carpi, ancora una volta, ha dimostrato di essere molto più di una squadra di calcio: è il cuore pulsante di una città che sa commuoversi per le cose belle. Bentornata a casa, piccola
Teresa. Il futuro del tifo carpigiano è già in ottime mani, anzi, in ottime manine.