Il consiglio dell'Unione ha approvato il bilancio 2026-2028 dopo un serrato confronto politico. Manca un milione, ma i servizi non si toccano.
Una manovra da equilibrista
Il
17 dicembre 2025 si è consumato uno dei consigli più intensi dell'anno per l'
Unione delle Terre d'Argine. Quattro ore e mezza di dibattito per approvare un bilancio da
65,6 milioni di euro che ha messo a nudo tutte le contraddizioni di un ente che deve fare i conti con risorse sempre più scarse e bisogni in continua crescita. La
presidente Daniela Tebasti, al suo ultimo consiglio prima del passaggio di testimone a
Enrico Diacci, ha presentato una manovra che definire equilibrista è un eufemismo. "Siamo partiti da uno squilibrio di oltre
3,2 milioni di euro", ha ammesso candidamente l'assessore al bilancio, "e siamo riusciti a ridurlo a poco più di un milione grazie a tagli, razionalizzazioni e qualche aumento tariffario".
Il paradosso dei nidi "gratuiti"
Il fiore all'occhiello della giunta resta il sistema educativo. La
presidente Tebasti ha rivendicato con orgoglio i numeri: "Su 632 domande per i nidi d'infanzia ne abbiamo accolte 520, l'82,28%. E per il prossimo anno raggiungeremo il 90%". Il servizio è ora "sostanzialmente gratuito" per le famiglie con ISEE sotto i 24mila euro. Un risultato che però costa caro: l'area istruzione assorbe
29 milioni di euro, il 44% dell'intero bilancio. E la spesa per alunni con disabilità è schizzata oltre i
5,5 milioni, con un trend che non accenna a rallentare.
Social contro autovelox: il buco da 2,5 milioni
La vera spina nel fianco arriva dalle mancate entrate da sanzioni stradali. La vicenda degli
autovelox spenti per presunti problemi normativi ha creato un buco di
2,5 milioni di euro nelle casse dell'Unione. L'assessore
Diacci ha confermato che si conta sul "ripristino degli autovelox" nel 2026, ma i tempi restano incerti. Nel frattempo, l'area sociale vede una contrazione da 20 a
17,4 milioni, nonostante la crescente domanda di servizi. Una contraddizione che non è sfuggita alla
consigliera Monica Medici (Carpi Civica): "Se spendete 3,5 milioni in meno a fronte di costi che aumentano, come fate a dire che date gli stessi servizi? È matematicamente impossibile".
Il futuro è digitale (ma costa)
L'Unione punta forte sull'innovazione tecnologica. Tra le novità del 2026: un
digital twin del territorio da 460mila euro, l'integrazione dell'intelligenza artificiale e un nuovo firewall da 130mila euro per la cybersecurity. L'assessore
Bagni ha illustrato anche il nuovo approccio alle assunzioni: "Abbiamo finanziato master per due dipendenti alla Bologna Business School. Sono i più giovani di tutto il corso". Un investimento sul capitale umano che però richiede risorse sempre più scarse.
La rivolta dei numeri
Il dibattito si è acceso quando la
consigliera Medici ha messo in fila i dati: popolazione stabile sui
108mila abitanti, ma con il 36% che vive solo e il 25% over 65. "Abbiamo 28mila badanti in provincia - molte irregolari - che fra 4-5 anni saranno loro ad aver bisogno di assistenza", ha osservato con preoccupazione. Il
consigliere Truzzi (Centro Terra d'Argine) ha replicato duramente: "Credevo che Fratelli d'Italia tenesse un profilo basso dopo il disastro degli autovelox spenti dal loro ministro. Invece fanno le pulci a un bilancio virtuoso".
L'eredità di una legislatura
Il bilancio è stato approvato con i voti di
Centrosinistra Terre d'Argine e
Noi Lista Civica, mentre
Fratelli d'Italia ha votato contro e
Carpi Civica,
Forza Italia e
Lista Civica Campogalliano si sono astenuti. La
presidente Tebasti, nel suo commiato, ha rivendicato i risultati: "In 18 mesi abbiamo portato a casa tutti i progetti PNRR, creato la commissione pari opportunità e mantenuto i servizi nonostante le difficoltà". Dal 20 dicembre il testimone passerà a
Enrico Diacci, sindaco di Novi, con
Riccardo Righi come vice. Un bilancio che fotografa un ente in equilibrio instabile, dove ogni euro è conteso tra esigenze sociali crescenti e risorse calanti. La sfida per il nuovo presidente sarà dimostrare che anche con la coperta corta si può ancora garantire il welfare che ha reso famose le
Terre d'Argine.