Terre d'Argine: nuove regole per i titoli edilizi quando si realizzano dotazioni urbane


Terre d'Argine: nuove regole per i titoli edilizi quando si realizzano dotazioni urbane

L'Unione Terre d'Argine ha definito un importante chiarimento normativo per cittadini e professionisti del territorio: quando costruire o ristrutturare comporta la realizzazione di dotazioni territoriali - come strade, verde pubblico o parcheggi - cambiano le regole per ottenere i titoli edilizi. Una precisazione tecnica che avrà impatti concreti su molti interventi nei comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena e Soliera. Il nuovo Piano Urbanistico Generale dell'Unione stabilisce che tutti gli interventi edilizi - dalle nuove costruzioni alle ristrutturazioni - contribuiscono alla crescita della "città pubblica" attraverso dotazioni territoriali. Questo significa che molti progetti dovranno seguire iter autorizzativi più complessi di quanto previsto in passato, anche quando le dimensioni dell'intervento potrebbero far pensare a procedure più semplici. Due sono i casi principali che cambiano le regole del gioco per chi vuole costruire nelle Terre d'Argine. Nel primo, gli interventi di ristrutturazione urbanistica - quelli che ridisegnano lotti, modificano la viabilità o trasformano il tessuto urbano - richiedono sempre il permesso di costruire convenzionato, indipendentemente dalle dimensioni. La Legge Regionale 15/2013 dell'Emilia-Romagna è chiara: anche sotto i 3.000-5.000 metri quadri di superficie, se l'intervento ha le caratteristiche della ristrutturazione urbanistica, serve la convenzione con il Comune. Nel secondo caso, quello degli interventi edilizi diffusi - ristrutturazioni con aumento del carico urbanistico, cambi di destinazione d'uso, incremento delle unità immobiliari - la realizzazione di dotazioni territoriali richiede sempre il Permesso di Costruire, anche quando l'intervento base sarebbe realizzabile con una semplice SCIA. Il motivo è tecnico ma importante: le opere di urbanizzazione realizzate da privati sono considerate dalla normativa regionale come "nuova costruzione" e quindi soggette a permesso. Per semplificare le procedure, l'Unione chiede ai tecnici di specificare già nell'oggetto della pratica se sono previste dotazioni territoriali, facilitando così l'inquadramento burocratico. Una piccola accortezza che può accelerare i tempi di istruttoria delle pratiche. C'è però un'eccezione importante: quando il Piano Urbanistico Generale consente di monetizzare completamente le dotazioni - cioè pagare una somma invece di realizzare fisicamente le opere - non serve il permesso di costruire convenzionato. Una clausola di flessibilità che può semplificare alcuni interventi minori. Il nuovo quadro normativo riflette la volontà dell'Unione Terre d'Argine di legare strettamente sviluppo edilizio privato e crescita delle infrastrutture pubbliche. Ogni intervento diventa così un tassello della strategia territoriale più ampia, contribuendo a migliorare la qualità urbana di tutto il territorio che unisce i quattro comuni. L'amministrazione raccomanda ai professionisti e ai cittadini interessati a interventi edilizi di attivare confronti preventivi con gli uffici comunali e con i gestori delle reti per definire con chiarezza le dotazioni da realizzare, evitando sorprese in corso d'opera e garantendo progetti in linea con le nuove disposizioni.

Visualizza le fonti dell'articolo