Un caso di malinteso che sa tanto di antico


Un caso di malinteso che sa tanto di antico

Succede anche questo a Modena: organizzi una mostra sulla Democrazia Cristiana, racconti cinquant'anni di storia patria, e poi ti dimentichi di invitare proprio quelli che oggi portano avanti quella tradizione. Una dimenticanza che ha fatto storcere il naso a Giorgio Cavazzoli e Armando Cabri, rispettivamente Vice Segretario Vicario Regionale e Segretario Regionale della DC in Emilia Romagna. La mostra "DC. Storia di un Paese" è stata inaugurata venerdì scorso nelle Sale Conferenze di Palazzo Europa, curata dalla Fondazione SIAS e dal Comitato nazionale per le celebrazioni. Un'esposizione fotografica che ripercorre mezzo secolo di vita democristiana, dal 1942 al 1994, anni che hanno segnato profondamente il nostro Paese. Un'iniziativa lodevole, ci tengono a precisare i dirigenti locali, accolta "con favore e gioia". Ma c'è un però, grande come una casa. Cavazzoli e Cabri non hanno ricevuto alcun invito, nonostante rappresentino un partito che, tengono a ricordare, "è in estrema salute". Non parliamo di nostalgie o di reduci: la Democrazia Cristiana di oggi ha tenuto il suo ventesimo congresso nazionale appena nel maggio 2023, e quello regionale proprio qui a Modena, in via Carlo Sigonio, lo scorso settembre. I numeri che snocciolano non sono da poco: oltre 400 consiglieri comunali, 60 sindaci e diversi consiglieri regionali sparsi per l'Italia. Una presenza capillare che evidentemente non è arrivata all'orecchio degli organizzatori della mostra. "Peccato", commentano con quel misto di amarezza e ironia che sa tanto di politica vissuta. La vicenda ha il sapore di quei malintesi che nascono quando si parla di eredità politiche. Da una parte c'è chi celebra la storia di una DC che si è sciolta nel 1994, dall'altra chi rivendica la continuità di quella tradizione politica. Due narrazioni che si sono incrociate a Palazzo Europa senza mai incontrarsi davvero. Cavazzoli e Cabri chiudono il loro intervento con classe, salutando "con affetto e favore tutti i democristiani che visiteranno la mostra". Un gesto di stile che sa di politica d'altri tempi, quando anche le polemiche si consumavano con garbo. Resta il fatto che una mostra sulla Democrazia Cristiana senza i democristiani di oggi assomiglia un po' a una festa di compleanno dove si è dimenticato di invitare il festeggiato.

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