Era partito tutto dal
Ramazzini di Carpi. Un paziente di 46 anni, cinese ma residente a Modena, con una diagnosi che fa tremare anche i medici più esperti:
neoplasia endocrina multipla di tipo 2A, sigla
MEN2A. Una sindrome talmente rara che colpisce appena una persona ogni 35mila abitanti. Ma quando la sanità modenese si mette in moto, i miracoli possono accadere davvero.
Dal sospetto alla certezza
La storia inizia nell'
Endocrinologia del Ramazzini, dove il dottor
Giampaolo Papi ha subito capito che quel caso non era da sottovalutare. La
MEN2A è una di quelle patologie che mettono alla prova anche i sistemi sanitari più organizzati: coinvolge più ghiandole endocrine contemporaneamente e richiede un intervento chirurgico di altissima specializzazione. Il paziente è stato quindi trasferito all'
Ospedale Civile di Baggiovara, che non a caso è l'hub provinciale per questo tipo di operazioni. Una scelta tutt'altro che casuale: il centro modenese è infatti uno dei soli quattro riconosciuti in Italia dalla
Società Europea di Endocrinochirurgia, insieme a Padova e due centri romani.
L'équipe dei sogni
L'intervento è stato affidato a un team che definire eccellente è un eufemismo. La
dottoressa Micaela Piccoli, direttore della Chirurgia Generale, d'Urgenza e Nuove Tecnologie, ha guidato l'operazione insieme alla
dottoressa Barbara Mullineris, responsabile di Chirurgia Endocrina, e al
dottor Giacomo Bettelli, anestesista della struttura diretta dalla
dottoressa Lesley De Pietri. La
dottoressa Piccoli, vale la pena ricordarlo, è stata recentemente eletta nel board della Clinical Robotic Surgery Association, l'unica donna e l'unica italiana tra i dieci membri del direttivo mondiale. Un curriculum che parla da solo.
Una sindrome che non perdona
La
MEN2A è causata da una mutazione del gene RET ed è ereditaria: chi ce l'ha ha il 50% di possibilità di trasmetterla ai figli. Coinvolge principalmente la tiroide (con carcinoma midollare), le ghiandole surrenali (feocromocitoma) e le paratiroidi. In pratica, è come avere tre malattie diverse che si presentano tutte insieme. I sintomi possono essere subdoli: dalla pressione alta ai disturbi cardiaci, dai problemi intestinali alle alterazioni del metabolismo del calcio. Per questo la diagnosi precoce è fondamentale, e il lavoro fatto dall'équipe del
dottor Papi al Ramazzini è stato determinante.
Un primato da celebrare
L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha tenuto a sottolineare che si è trattato del
primo intervento di questo tipo mai eseguito in città. Un traguardo che testimonia come la collaborazione tra ospedali della provincia, in questo caso tra Carpi e Baggiovara, possa davvero fare la differenza quando si tratta di salvare vite umane. "Questo caso rappresenta un importante traguardo clinico e tecnologico nella gestione integrata delle MEN2A", ha commentato il
dottor Papi. "L'adozione di un approccio multidisciplinare e interaziendale ha consentito di pianificare e realizzare un intervento complesso con elevati standard di sicurezza e precisione".
Il valore della rete sanitaria
Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto sia preziosa la rete sanitaria modenese. Dal primo sospetto diagnostico al Ramazzini fino alla sala operatoria di Baggiovara, ogni passaggio è stato orchestrato con la precisione di un orologio svizzero. Il paziente cinese può oggi guardare al futuro con serenità, sapendo di essere stato curato da un'équipe che non ha nulla da invidiare ai centri internazionali. E chissà che questa storia non diventi un caso di studio per altri ospedali italiani. Perché quando la professionalità incontra l'organizzazione, anche le sindromi più rare possono essere sconfitte.