Un laser contro le sofferenze intime: al Policlinico di Modena la chirurgia diventa più gentile


Un laser contro le sofferenze intime: al Policlinico di Modena la chirurgia diventa più gentile
Al Policlinico di Modena, la professoressa Roberta Gelmini e la sua equipe della Chirurgia Generale, d'Urgenza e Oncologica hanno fatto un passo importante verso una medicina più umana. Si tratta dell'introduzione di un laser chirurgico di ultima generazione, destinato a curare quelle patologie che, pur non essendo mortali, possono rendere la vita un inferno: emorroidi e fistole anali.

Una rivoluzione silenziosa contro dolori silenziosi

Parliamoci chiaro: di queste cose non si parla volentieri al bar, eppure milioni di persone ne soffrono. E chi ha vissuto sulla propria pelle il calvario delle emorroidi o delle fistole anali sa bene quanto possano essere invalidanti. Ora, però, c'è una speranza concreta di dire addio a lunghe convalescenze e dolori post-operatori che sembravano inevitabili. Il dottor Giovanni Rolando, con quella chiarezza che contraddistingue i veri professionisti, spiega il vantaggio della nuova tecnologia: "Rispetto all'intervento tradizionale, il laser consente di trattare le emorroidi riducendone le dimensioni senza necessità di asportarle completamente e di chiudere il tramite fistoloso mediante cauterizzazione controllata."

La chirurgia che non fa più paura

L'intervento si svolge in sala operatoria, ma con anestesia locale o loco-regionale. Niente più il terrore del bisturi tradizionale, niente più settimane di sofferenza post-operatoria. I tempi di recupero si riducono drasticamente, il dolore diventa sopportabile, e i tassi di recidiva rimangono gli stessi delle tecniche convenzionali. Insomma, si ottengono tutti i benefici senza gli svantaggi. Il dottor Nicola Sforza aggiunge un tassello importante alla filosofia che guida questa innovazione: "L'introduzione del laser rappresenta un ulteriore passo avanti verso un approccio sempre più mini-invasivo e funzionale, che consente di preservare i tessuti e migliorare la qualità di vita dei pazienti."

Un investimento nel futuro dei pazienti

Non è solo una questione di tecnologia, ma di visione. La professoressa Gelmini, che dal 2018 guida questa struttura con competenza riconosciuta, ha voluto che il suo reparto si specializzasse non solo nell'oncologia e nelle urgenze, ma anche in quelle patologie benigne che troppo spesso vengono sottovalutate perché "non si muore". L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha investito in questa apparecchiatura sapendo bene che dietro ogni innovazione tecnologica ci sono persone che potranno tornare a vivere normalmente, senza vergogna e senza dolore.

La medicina che ascolta il paziente

Quello che colpisce di più in questa storia è l'attenzione all'aspetto umano. In un'epoca in cui spesso la sanità sembra diventata fredda e burocratica, vedere medici che pensano al comfort del paziente, ai suoi tempi di recupero e alla sua qualità di vita, fa ben sperare. Il laser chirurgico per emorroidi e fistole non è solo un'innovazione tecnologica: è il segno che la medicina può ancora essere gentile, efficace e attenta alla persona nella sua interezza. E questo, per chi soffre in silenzio, vale più di mille parole.
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