Un patto per la scuola che profuma di eccellenza (e un pizzico di utopia)


Un patto per la scuola che profuma di eccellenza (e un pizzico di utopia)

Martedì sera, al Consiglio dell'Unione delle Terre d'Argine, si è consumato uno di quei rari momenti in cui la politica locale ha saputo alzare lo sguardo oltre l'ordinaria amministrazione. L'approvazione all'unanimità del Patto per la Scuola 2025-2030 ha rappresentato un momento di convergenza che, francamente, capita con la frequenza di una cometa. Daniela Tebasti, presidente dell'Unione, ha presentato questo documento di 38 pagine definendolo "storico". E per una volta, l'aggettivo non suona inflazionato. Il patto coinvolge oltre 15.000 studenti, più di 300 iscritti ai percorsi di formazione professionale, e si articola in 25 articoli che spaziano dall'inclusione degli studenti con disabilità alla robotica, dall'intelligenza artificiale alla sostenibilità ambientale. Una sfilata di dirigenti che fa sognare La serata ha visto protagonisti i dirigenti scolastici del territorio, ciascuno chiamato a raccontare la propria esperienza in cinque minuti. Chiara Penso dell'IC Carpi 2 ha illustrato i progetti di inclusione con la passione di chi sa che ogni bambino conta. Giovanna Manfredi dell'IC Novi ha parlato del progetto "Promozione all'Agio" - perché chiamarlo semplicemente "benessere" sarebbe stato troppo banale. Particolarmente toccante l'intervento di Claudio Cavazzutti del Sacro Cuore, che ha ricordato l'accoglienza degli studenti ucraini nel 2022: "Non li abbiamo sparsi nei vari istituti, ma uniti in un unico luogo. Avevano bisogno di stare insieme". Un esempio di quella intelligenza pratica che spesso manca nei grandi proclami. Alda Barbi del liceo Fanti ha snocciolato numeri impressionanti: 91 classi, 2.230 studenti, progetti internazionali che fanno invidia a territori ben più blasonati. "Essere un patto significa accordarsi", ha detto con quella naturalezza che nasconde anni di lavoro silenzioso. I numeri che contano (davvero) Dietro la retorica, ci sono dati concreti. Viviana Valentini del Meucci guida una scuola con 1.300 studenti e 53 classi. Luana Ronchetti del CFP Nazzareno ha sottolineato come il patto garantisca pari dignità a tutti i percorsi formativi: "Non ci sono studenti di serie A o serie B". Il sostegno economico non manca: la Fondazione Cassa di Risparmio investe oltre 1,5 milioni l'anno nell'istruzione, di cui 70.000 euro direttamente nel patto. Come ha spiegato il presidente Mario Ascari: "Per noi sarebbe impossibile valutare singolarmente tutti i progetti. Il patto ci aiuta a investire al meglio". L'unanimità che sorprende In un'epoca di polarizzazione crescente, vedere tutti i gruppi consiliari votare compatto fa quasi tenerezza. Federica Carletti di Fratelli d'Italia ha raccontato di aver incontrato in montagna due sorelle gemelle diplomatesi al Meucci, entrambe ben inserite nel mondo del lavoro. Michele De Rosa di Forza Italia ha elogiato il lavoro quotidiano delle scuole, spesso invisibile dall'esterno. Anche l'opposizione più critica ha dovuto alzare bandiera bianca. Tommaso Casolari, sempre attento a non cadere nelle "barriere ideologiche", ha espresso "soddisfazione" per un documento che mette al centro "il successo formativo di tutti i bambini e ragazzi". Le ombre che restano Non tutto è rose e fiori, naturalmente. Monica Medici di Carpi Futura ha lanciato un monito: nel primo ciclo scolastico non sempre il patto funziona come dovrebbe. Un richiamo alla necessità di non adagiarsi sui successi. Il patto prevede un articolo sul "monitoraggio qualità", ma come spesso accade, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare delle buone intenzioni. Una lezione per la politica Forse la riflessione più acuta è arrivata da Marco Truzzi, che ha invitato la politica a imparare dall'esempio della scuola: "Quando vogliamo dire cosa dovrebbero fare o non dovrebbero dire, ricordiamoci di questa eccellenza". Un invito alla modestia che suona quasi rivoluzionario. Il Patto per la Scuola delle Terre d'Argine dimostra che quando si lavora insieme, mettendo da parte le bandierine, si possono ottenere risultati straordinari. Resta da vedere se questa lezione riuscirà a contaminare altri settori dell'amministrazione pubblica. Nel frattempo, 15.000 studenti possono contare su un sistema che funziona. E non è poco, in tempi in cui funzionare sembra già un miracolo.

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