Un uomo di calcio se ne va, lasciando un vuoto incolmabile


Un uomo di calcio se ne va, lasciando un vuoto incolmabile
La Cabassi Union Carpi piange la scomparsa di Gianni Loschi, fondatore e anima storica della società che milita in Seconda categoria. A 81 anni, il dirigente carpigiano ha chiuso gli occhi per sempre, portandosi dietro un pezzo di storia del calcio locale che difficilmente potrà essere sostituito.

L'addio di una leggenda

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nella giornata di martedì, quando la società con sede a Santa Croce di Carpi ha pubblicato il comunicato ufficiale sui propri canali social. Parole semplici ma cariche di emozione per salutare un uomo che ha dedicato la propria vita al calcio dilettantistico carpigiano. "Tutta la società Cabassi Union Carpi si stringe alla famiglia Loschi", recita il messaggio che ha commosso l'intera comunità sportiva locale. Una perdita che va ben oltre i confini del campo da gioco, perché Gianni Loschi non era solo un dirigente: era il cuore pulsante di un progetto nato dalle sue mani e cresciuto grazie alla sua passione inesauribile.

Il ricordo del presidente

Matteo Reda, attuale presidente della Cabassi, non nasconde la commozione nel ricordare il fondatore della società. Le sue parole dipingono il ritratto di un uomo d'altri tempi, quando il calcio dilettantistico era fatto di sacrifici silenziosi e presenza costante. "Era un dirigente vecchio stampo, sempre presente al campo e il primo a mettersi a disposizione", racconta Reda con la voce rotta dall'emozione. Una testimonianza che va dritta al cuore di chi conosce il mondo delle piccole società, dove tutto si regge sulla buona volontà di pochi appassionati. Negli ultimi anni, i problemi di salute avevano costretto Loschi ad allontanarsi dalla gestione quotidiana, pur mantenendo il ruolo di presidente onorario. Un titolo che non era solo formale, ma il riconoscimento di una vita spesa per il calcio carpigiano.

Un'eredità che non si dimentica

La Cabassi Union Carpi, che oggi milita nel campionato di Seconda categoria del girone E modenese, porta dentro di sé il DNA del suo fondatore. Una società che rappresenta perfettamente quello spirito di aggregazione e passione che caratterizza il calcio di periferia, dove si gioca per amore del pallone e della propria comunità. Santa Croce perde così uno dei suoi figli più illustri, un uomo che ha saputo trasformare un sogno in realtà, creando un punto di riferimento per generazioni di giovani calciatori. La sua figura continuerà a vivere nei ricordi di chi l'ha conosciuto e nell'eredità sportiva che ha lasciato.

Il calcio che conta davvero

In un'epoca in cui il calcio fa sempre più rima con business e spettacolo, la storia di Gianni Loschi ci ricorda cosa significhi davvero amare questo sport. Un amore fatto di presenza quotidiana, di mani sporche di terra e di sacrifici che nessuno vede ma che sono il vero motore del calcio di base. La Cabassi Union Carpi continuerà a portare avanti il suo progetto, ma con la consapevolezza che un pezzo della propria anima se n'è andato insieme al suo fondatore. Perché certi uomini non si sostituiscono: si possono solo onorare, continuando a camminare sulla strada che hanno tracciato.
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