Una domenica di cuori generosi: l'Avis di Carpi premia i suoi 449 eroi silenziosi


Una domenica di cuori generosi: l'Avis di Carpi premia i suoi 449 eroi silenziosi

Domenica mattina all'Auditorium San Rocco di Carpi si è respirata un'atmosfera speciale, quella che solo la generosità sa creare. 449 donatori della sezione locale dell'Avis hanno ricevuto attestati e distintivi di benemerenza, in una cerimonia che ha celebrato non solo i traguardi raggiunti, ma soprattutto il valore umano di chi dona senza chiedere nulla in cambio. A partire dalle 10.30 del 19 ottobre, il presidente della sezione comunale Danilo Setti insieme a Cristiano Terenziani e agli altri componenti del direttivo, hanno consegnato riconoscimenti che raccontano storie di dedizione silenziosa: 151 diplomi di benemerenza per chi ha mosso i primi passi in questo percorso di solidarietà, 109 distintivi in argento, 79 in argento dorato, 44 in oro, 37 in oro e rubino e 29 in oro e smeraldo per coloro che hanno fatto della donazione una missione di vita. Numeri che parlano da soli quelli dell'Avis carpigiana, fondata nel lontano 1953 quando la nostra città aveva ancora il sapore di provincia e i gesti di altruismo nascevano spontanei tra le persone. Settantun anni dopo, quella stessa generosità continua a scorrere nelle vene della comunità: fino al 30 settembre 2024 sono state raccolte 4.765 donazioni, suddivise tra 1.721 donazioni di sangue intero, 3.015 donazioni di plasma e 29 donazioni di piastrine. Dietro ogni numero c'è una persona, un carpigiano che ha scelto di rimboccarsi le maniche - anzi, in questo caso di offrire il braccio - per aiutare il prossimo. Sono i nostri vicini di casa, i commercianti che incontriamo ogni giorno, gli impiegati, gli operai, i pensionati: gente comune che compie gesti straordinari con la naturalezza di chi sa che la solidarietà non ha bisogno di grandi proclami, ma di piccole azioni concrete. La fotografia che ritrae i donatori che hanno raggiunto il traguardo delle 100 donazioni è più di un semplice ricordo: è il ritratto di una Carpi che sa ancora prendersi cura di sé stessa, dove il senso di comunità non è una parola vuota ma un valore vissuto quotidianamente. In tempi in cui spesso si parla di individualismo e di perdita dei valori, questi 449 carpigiani dimostrano che il cuore della nostra città batte ancora forte, generoso e solidale.

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