Nella sede storica di
via Carlo Marx, dove da decenni si respira l'aria della cooperazione carpigiana, si è scritta ieri una pagina importante per il mondo del lavoro. La
CMB, la Cooperativa Muratori e Braccianti che ha fatto grande il nome di Carpi nel mondo delle costruzioni, ha messo nero su bianco un accordo che sa di futuro:
156 lavoratori della Tranvia di Bologna avranno un posto fisso, a tempo indeterminato.
Un matrimonio che fa bene al lavoro
Non è una semplice operazione finanziaria, quella che ha portato alla fusione tra
CMB e
Panigale Scarl. È una storia che parla di persone, di famiglie, di quella sicurezza che oggi sembra un lusso. Dal
primo dicembre, chi fino a ieri aveva un contratto legato ai binari della tranvia bolognese - destinato quindi a finire con l'opera - si ritroverà con un rapporto di lavoro stabile tra le mani.
Rodolfo Ferraro della Fillea Cgil e
Luca Simonazzi, segretario generale della stessa organizzazione a Bologna, non nascondono la soddisfazione: "È la più grande operazione di stabilizzazione occupazionale nel settore delle costruzioni". E quando si parla di numeri così importanti, in tempi di incertezza come questi, ogni posto salvato è una piccola vittoria.
Dalla strada ferrata alle fondamenta del futuro
L'operazione ha un sapore particolare per chi conosce la storia della
CMB. Dal
1977, quando nacque dalla fusione tra la Cooperativa Muratori e quella dei Braccianti, non si vedeva un'operazione societaria di questa portata. Una storia che si ripete, ma stavolta con 156 famiglie che possono guardare avanti con più serenità. Gli operai e gli impiegati che hanno costruito i binari della tranvia bolognese porteranno le loro competenze nei futuri cantieri della cooperativa carpigiana.
CMB arriva così a
300 dipendenti diretti, rafforzando quella che è già una realtà di primo piano nel panorama nazionale e internazionale delle costruzioni.
Le voci di chi ha firmato l'accordo
Angelo Cunsolo e
Vasile Cumpananso, rappresentanti sindacali di Panigale Scarl, non nascondono la soddisfazione per un risultato che va oltre i numeri. Non si tratta solo di mantenere il posto, ma di crescere professionalmente in una realtà solida come quella carpigiana. Il contratto integrativo aziendale della
CMB garantirà a tutti i lavoratori non solo la stabilità, ma anche migliori condizioni salariali e maggiori tutele. Un pacchetto che, in tempi di appalti al ribasso e precarietà dilagante, suona come una boccata d'aria fresca.
Una cooperativa che guarda lontano
Questa operazione racconta molto del DNA cooperativo che scorre nelle vene di Carpi. La
CMB non si è limitata a incorporare i lavoratori di Panigale, ma ha scelto di investire su di loro, di renderli "patrimonio della cooperativa", come sottolineano i sindacalisti. In un settore dove spesso si parla di corse al ribasso e di diritti calpestati, vedere una cooperativa che sceglie la strada opposta fa bene al cuore. E fa bene soprattutto a quelle
156 famiglie che da dicembre guarderanno al futuro con occhi diversi. Dal cantiere della tranvia ai progetti internazionali della CMB: una strada che sa di opportunità, di crescita, di quella solidarietà che ha sempre contraddistinto il movimento cooperativo carpigiano. Una lezione di come si può fare impresa senza dimenticare che dietro ogni numero c'è sempre una persona, una storia, una speranza.