Verde pubblico in adozione, Carpi amplia la mappa


Verde pubblico in adozione, Carpi amplia la mappa
L'amministrazione comunale di Carpi lancia un nuovo appello alla cittadinanza per ampliare la rete di adozioni del verde pubblico, un'esperienza che già conta 17 aree adottate e che ora può espandersi grazie a una mappa dettagliata approvata dalla giunta comunale.

Una mappa per facilitare le scelte

Il servizio Pianificazione e gestione del verde ha elaborato una mappatura completa delle aree verdi adottabili, distribuite capillarmente in tutta la città e nelle frazioni. La varietà è notevole: si va dal parco della Resistenza a via Sigonio al piazzale Marconi, da via Magazzeno al piazzale della Repubblica, fino alle zone limitrofe a via Cattani. L'iniziativa è aperta a una vasta gamma di soggetti: cittadini privati, associazioni, organizzazioni di volontariato, scuole, soggetti giuridici e operatori commerciali. Una formula inclusiva che dimostra come la cura del bene comune possa coinvolgere l'intera società civile.

Sostenibilità economica e sociale

Il progetto non si limita agli aspetti ambientali ma abbraccia una visione di sostenibilità a 360 gradi. Come sottolinea l'assessora all'Ambiente Serena Pedrazzoli, "la pratica dell'adozione del verde consente di instaurare un vero e proprio legame di cura e manutenzione, a volte anche superiore a quello dell'ente pubblico". Dal punto di vista economico, l'approccio partecipativo permette all'amministrazione di razionalizzare e ottimizzare le spese per la manutenzione ordinaria, mentre dal lato sociale stimola coesione e civismo nei quartieri.

Il quadro normativo

L'iniziativa, avviata storicamente nel 2011, ha trovato formalizzazione nel Regolamento d'uso e tutela del verde pubblico e privato approvato nel marzo 2024. Questo strumento definisce chiaramente diritti e doveri degli "adottanti", che possono occuparsi di manutenzione ordinaria come sfalci e potature leggere, ma anche di interventi più complessi e della creazione di orti urbani collettivi o aree didattiche. Come forma di riconoscimento, il Comune prevede un piccolo contributo a parziale copertura delle spese sostenute, un incentivo concreto che premia l'impegno civico.

Le esperienze già attive

Tra le 17 aree già adottate emerge un mosaico interessante di protagonisti locali. La Polisportiva Sanmarinese cura l'area verde di via Traversa San Lorenzo, mentre l'associazione sportiva Cibeno Pile si occupa del parco dei Laghi. La parrocchia di Quartirolo ha preso in carico il parco delle Regioni, testimoniando come anche le realtà religiose partecipino attivamente al progetto. Particolarmente significativa è l'esperienza di Migliarina, dove un gruppo di volontari della frazione gestisce diverse aree, dimostrando come l'iniziativa possa rafforzare l'identità territoriale delle comunità più piccole. Anche il settore privato partecipa: il centro medico Nubra cura l'area di via Pezzana, mentre l'azienda Unsenso si occupa di quella di via Lago Scaffaiolo.

Una formula vincente

I risultati raggiunti in oltre un decennio di attività confermano la validità di questo modello partecipativo. La formula coniuga efficacia gestionale ed engagement civico, creando un circolo virtuoso dove la cura del verde pubblico diventa occasione di aggregazione sociale e responsabilizzazione collettiva. L'ampliamento dell'offerta attraverso la nuova mappa rappresenta un'opportunità per consolidare ulteriormente questa esperienza, trasformando ogni cittadino in un potenziale custode del patrimonio verde cittadino.
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