Via Roosevelt, il cantiere infinito che esaspera Carpi


Via Roosevelt, il cantiere infinito che esaspera Carpi
Il cantiere di via Roosevelt continua a essere un incubo per carpigiani e commercianti, tra allagamenti, transenne volanti e promesse mancate. Mentre il 2025 si chiude con l'ennesimo stop alla circolazione nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, Federica Carletti ed Enrico Fieni di Fratelli d'Italia alzano ancora la voce contro quello che definiscono "un disastro annunciato".

La cronaca di un fallimento

Non è più questione di semplici disagi. La rottura di una tubazione, l'allagamento improvviso, le transenne che il vento trasforma in proiettili vaganti: via Roosevelt è diventata un percorso a ostacoli dove la sicurezza è un lusso che i carpigiani non possono più permettersi. Federica Carletti, presidente del gruppo comunale e consigliere eletta lo scorso giugno, non usa giri di parole: "Oggi non si può più parlare di semplice disagio, ma di problemi reali di sicurezza". E ha ragione da vendere. Quando una strada si trasforma in una trappola per automobilisti e motociclisti, quando le transenne diventano armi improprie contro passanti ignari, allora qualcosa nel sistema si è definitivamente inceppato.

Le promesse tradite dell'amministrazione

Il cantiere, iniziato con grandi fanfare e finanziato con oltre 385mila euro dal Ministero dell'Ambiente più 45mila euro comunali, doveva essere un gioiello di sostenibilità urbana. Rain garden, desealing, piste ciclabili allargate: tutto molto bello sulla carta. La realtà è che i lavori, previsti inizialmente per la primavera 2025, sembrano trascinare i loro tempi biblici senza una vera data di conclusione. L'amministrazione si era rifugiata dietro la rassicurazione che almeno i mezzi di soccorso avrebbero sempre potuto passare. "Anche questo punto è stato smentito dai fatti", denuncia Carletti con l'amarezza di chi aveva già previsto questo epilogo.

Il conto che pagano cittadini e imprese

Enrico Fieni, collega di partito della Carletti e anch'egli consigliere da giugno 2024, punta il dito su un aspetto ancora più grave: "Non possiamo accettare che i cittadini e le imprese locali paghino il prezzo di una gestione inefficiente". Il riferimento è chiaro: mentre le attività commerciali della zona vedono calare drasticamente i loro incassi per l'impossibilità di accesso, il Comune ha respinto ogni richiesta di ristoro. È una beffa che sa di presa in giro. Si progettano interventi faraonici con soldi pubblici, si creano disagi enormi alla cittadinanza, ma quando arriva il momento di risarcire chi subisce i danni concreti, improvvisamente i portafogli si chiudono.

La politica del "tanto pagano altri"

L'atteggiamento dell'amministrazione comunale rivela una mentalità che dovrebbe far riflettere ogni carpigiano: l'emendamento proposto da Fratelli d'Italia per fissare tempistiche certe e regolamenti chiari sui ristori è stato bocciato. Un documento che avrebbe dato almeno delle certezze a chi sta perdendo soldi e clienti ogni giorno che passa. Fieni conclude con una richiesta che suona come un ultimatum: "Chiediamo trasparenza, responsabilità e soluzioni concrete, a partire da un cronoprogramma aggiornato". Richieste di buon senso che, evidentemente, a Palazzo Scacchetti suonano come pretese eccessive.

Il verdetto del pragmatismo

I fatti sono questi: un cantiere che doveva valorizzare una strada importante di Carpi si è trasformato in un simbolo di inefficienza amministrativa. Le belle intenzioni ambientaliste si scontrano con una realtà fatta di buche, allagamenti e pericoli quotidiani. Nel frattempo, commercianti e cittadini pagano il prezzo di una pianificazione evidentemente inadeguata. Non serve essere ingegneri per capire che quando un cantiere si protrae oltre ogni previsione ragionevole, creando più problemi di quelli che dovrebbe risolvere, qualcosa nella gestione non ha funzionato. E non serve essere politici navigati per comprendere che chi governa dovrebbe almeno assumersi la responsabilità dei propri errori, invece di trincerarsi dietro il silenzio o le giustificazioni di circostanza. Carpi merita di meglio. E via Roosevelt, prima di diventare un modello di sostenibilità, dovrebbe tornare a essere semplicemente una strada sicura.
Visualizza le fonti dell'articolo


🏛️

Assistente Ombra

Online